«Con i decreti Mit e Mef firmati negli scorsi giorni, il governo ha dato il via libera al grandissimo gruppo industriale e infrastrutturale di Fs e Anas». Ad annunciarlo, a poche settimane dalla fine della legislatura, è stato Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ritiene la mossa «un grande risultato per connettere l’Italia sempre meglio nei suoi collegamenti nazionali e internazionali, puntando alla sostenibilità e all’efficacia delle reti e degli investimenti». La fusione Fs-Anas farà nascere un colosso dal fatturato di oltre 10 miliardi di euro e una rete di oltre 41mila chilometri.
Sono passati circa 20 mesi da quando era stata avviata la fase esplorativa per la possibile integrazione tra le due società, e se in un primo tempo si pensava di poter chiudere già per la fine del 2016 poi la deadline è stata necessariamente spostata avanti in attesa di sciogliere il doppio nodo del contratto di programma – arrivato ora a conclusione – e del contenzioso di Anas, che negli anni aveva superato i 10 miliardi di euro e ora si è ridotto di 2,3 miliardi.
«Il Gruppo Fs, con Anas, ha la forza necessaria per la realizzazione e l’esecuzione di opere e progetti integrati, disponendo di 108 miliardi di investimenti in 10 anni e 81mila dipendenti. Ripagheremo la fiducia con il massimo impegno per realizzare al più presto le molte sinergie identificate», ha aggiunto Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Fs.
«Il nostro ingresso in Fs ci consentirà di offrire agli italiani una maggiore capacità intermodale e servizi di trasporto integrati e di migliore qualità», ha concluso Gianni Armani, presidente dell’Anas.