È stata già ribattezzata “la cura del ferro” per avere, soltanto in tre anni, un altro passaggio epocale da alta ad altissima velocità nel trasporto ferroviario: è quanto promesso dal Gruppo Fs che, nel suo Piano decennale da circa 200 miliardi di euro (nei quali rientrano anche i 28 miliardi di euro del Pnrr), finalizzerà la sfida di modernizzare l’intera rete ferroviaria italiana, portando i Frecciarossa laddove non c’erano.
Ma, appunto, già da qui al 2026, si potranno toccare con mano i primi benefici di questa “cura da cavallo” per il trasporto ferroviario: sull’alta velocità si garantiranno 60 minuti sulla tratta Torino-Genova, contro gli attuali 100 minuti; e ancora sempre una sola ora da Milano a Genova rispetto all’attuale ora e mezza. Così come la tratta Trieste-Milano che verrà servita in 3 ore e 50 contro le attuali 4 ore e mezza; e infine al sud, la tratta Napoli-Bari passerà dalle attuali 3 ore e 35 minuti ad appena 2 ore.
L’ottimizzazione dei tempi sarà frutto degli investimenti sulla rete ferroviaria che da nord a sud, beneficerà di un restyling all’insegna dell’innovazione tecnologica. Tra le opere cruciali il Gruppo Fs segnala l’investimento di 13,4 miliardi di euro per tutta la rete in Calabria e 3 miliardi per il completamento dell’alta velocità, sempre entro il 2026, tra Salerno e Reggio Calabria.
Parte integrante del progetto, illustrato nei giorni scorsi dall’amministratore delegato del Gruppo, Luigi Ferraris, e condiviso con il ministero delle Infrastrutture e il Mef, è anche la modernizzazione della rete ferroviaria in Sardegna che consentirà di risparmiare fino a 30 minuti per la percorrenza della tratta tra Cagliari e Sassari e per il settentrione il completamento della linea ferroviaria del Terzo Valico, con la contestuale realizzazione, sempre al nord, della linea d’alta velocità Brescia-Verona-Vicenza e Verona-Brennero.
Ci saranno poi altri passaggi-chiave come la realizzazione del sotto attraversamento ferroviario di Firenze che permetterà di ridurre i tempi di viaggio sulla dorsale Av Torino-Salerno e una totale separazione dei flussi Alta Velocità e Regionali proprio nel nodo di Firenze, con un miglioramento della regolarità. Nel Piano decennale di Fs, poi, è previsto anche il rafforzamento delle connessioni diagonali, dall’Adriatico al Tirreno, con investimenti sulla linea ferroviaria Roma-Pescara, sulla Taranto-Metaponto-Battipaglia e sulla Orte-Falconara.
Infine, nel sud Italia, al fine di colmare l’evidente gap infrastrutturale, il Piano prevede 80 miliardi di euro per la realizzazione in tempi brevi dell’Alta Velocità per le tratte molto frequentate della Napoli-Bari e la Palermo-Catania-Messina, che tra l’altro rappresentano il perno logistico più rilevante del “corridoio” scandinavo-mediterraneo, ormai cruciale per l’economia europea. E sempre nel Mezzogiorno, il Piano Fs prevede, infine, un investimento di 700 milioni del Pnrr per riqualificare 54 stazioni meridionali ottimizzando le connessioni con porti, interporti e aeroporti dell’intera area meridionale.