Tanti soldi, 190 miliardi di euro in dieci anni e altrettante ambizioni nel piano industriale 2022/2031 del Gruppo Fs, destinato a traghettare il sistema dei trasporti italiani nell’immediato futuro all’insegna della mobilità integrata e digitalizzata. Un pacchetto di investimenti ripartiti tra le società Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) che beneficerà di 110 miliardi di euro; Anas (rete stradale) con altri 50 miliardi di euro; e la restante quota per flotta (15 miliardi solo per treni e 4.660 autobus di cui 763 ibridi), servizi e digitalizzazione.
«La nostra missione – ha detto il presidente del Gruppo Fs, Nicoletta Giadrossi – è quella di diventare un operatore sintetico di mobilità al servizio dello sviluppo sostenibile del paese, con una strategia d’impresa che prende forma con questo piano decennale che si basa su tre basi essenziali: environment, social e governance. Le linee guida del nostro piano toccano quattro ambiti specifici che vanno dalle infrastrutture da adeguare alla mobilità da integrare, dalla logistica da potenziare alle città da connettere».
Sul come si svilupperà il piano, l’amministratore delegato del Gruppo, Luigi Ferraris ha spiegato «Questi quattro poli di business per il gruppo rappresentano altrettante sfide ed è per questo che gli investimenti, con il supporto di una quota-parte molto consistente del Pnrr, sono mirati per consentire un rafforzamento della multimodalità nella logistica, un ulteriore spinta nello sviluppo dell’Alta Velocità che porterà ad ottimizzare i tempi di percorrenza offrendo ad esempio un collegamento cruciale da Napoli a Bari in sole due ore ed una tratta Genova-Torino con una sola ora di viaggio. E ancora, per servire al meglio i passeggeri una piattaforma digitale per servizi multimodali per diventare un hub aggregatore del turismo o meglio della mobilità turistica».
Gli investimenti del piano riguarderanno «anche la nostra flotta – ha proseguito Ferraris – con 46 nuovi treni per l’alta Velocità da qui al 2031, 34 nuovi treni intercity e 495 treni regionali. Inoltre il piano prevede assunzioni di 40mila persone che verranno introdotte con adeguati percorsi di formazione professionale perché l’obiettivo del del Gruppo è di “umanizzare” la trasformazione digitale che i tempi ci richiedono».
A completare l’innovazione del Gruppo, è poi prevista una piattaforma per la smart mobility, un’altra piattaforma per l’orario intelligente che interagirà col passeggero, e una per i pagamenti di gruppo, per realizzare così un vero e proprio ecosistema digitale in linea con le esigenze del mercato. A proposito di innovazione e connettività, Ferraris ha promesso che entro il prossimo decennio il Gruppo intende installare il wifi su tutti i 17.000 chilometri della rete ferroviaria e nelle 2.000 stazioni Fs presenti sul territorio. Così come con un investimento di 1,6 miliardi di euro il Gruppo, che è la prima azienda energivora del paese, intende creare nuovi impianti da fonti rinnovabili per una efficace autoproduzione di energia.
In questa roadmap per il futuro Fs non mancano anche le proiezioni finanziarie: dai 12 miliardi di euro di ricavi del 2022, si prevede di toccare i 18,1 miliardi nel 2025 ed i 22,5 miliardi nel 2031. Traguardi ambiziosi per quello che è a tutti gli effetti il principale player italiano nella mobilità con 1 miliardo di passeggeri, 10mila treni al giorno ed oltre 82mila dipendenti.