Fs presenta il suo maxi piano di investimenti
Con 58 miliardi di euro di investimenti decolla il Piano Industriale del Gruppo Fs 2019-2023, presentato dall’amministratore delegato Gianfranco Battisti e dal presidente Gianluigi Castelli, alla presenza del premier Giuseppe Conte.
Per Castelli, «il piano poggia su una base di conti aziendali molto solida e proprio questio ci ha permesso di studiare una dotazione di investimenti così cospicua».
Ci sono, dunque, impegni concreti per l’ottimizzazione della rete ferroviaria italiana come ha poi spiegato Battisti: «Entro due anni apriremo 1.600 cantieri insieme ad Anas e Rfi con risorse per 4 miliardi di euro, e ci concentreremo sul rilancio dell’infrastruttura ferroviaria nel sud, con una dotazione di 16 miliardi. Si tratta di un piano ad ampio respiro che ci consentirà di raggiungere entro il 2023 ricavi per almeno 17 miliardi di euro».
Nel dettaglio, Fs prevede 6 miliardi di euro per l’ammodernamento della flotta di treni regionali, con circa 15mila nuove assunzioni spalmate nel prossimo quinquennio. Ma il punto centrale è la riqualificazione delle infrastrutture per le quali Fs investirà 42 miliardi di euro, mentre altri 6 sono previsti per nuovi convogli Av, 2 miliardi per i servizi e altri 2 le metropolitane.
In termini di domanda, Battisti ha prefigurato scenari più che positivi con la previsione di 90 milioni di passeggeri in più l’anno.
Molto stringata, infine, la dichiarazione dell’ad sulla vicenda Alitalia: «Siamo ancora nella fase negoziale. Non ci sono novità e per noi la scadenza è al 15 giugno. Se a quella data dovessimo portare a buon fine l’operazione, l’assorbiremo nel Piano Industriale, ma nei suoi pilastri fondamentali non cambierebbe molto».
E riguardo alla possibilità di salire sopra la quota del 30%, Battisti ha risposto: «Stiamo ancora costruendo l’equity e non posso dire altro perché in questo ambito c’è massima riservatezza. Vero è che ci sono tanti operatori con cui possiamo interagire».