by Claudia Ceci | 9 Settembre 2024 12:18
Di una possibile privatizzazione di Ferrovie dello Stato si discute da anni. Il tema è però tornato in auge negli ultimi giorni, vista la volontà del governo di aprire il capitale ai privati in diversi settori, tra cui porti e ferrovie,[1] per aumentare le risorse pubbliche. Ipotesi in fase di valutazione in vista della legge di bilancio 2025 e del Piano strutturale di bilancio a medio termine da presentare alla Commissione europea a settembre.
Durante la 50ª edizione del Forum Ambrosetti a Cernobbio, Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Fs, ha avallato la possibilità di privatizzare il Gruppo. Una decisione ancora in fase di valutazione, che potrebbe rappresentare una svolta significativa per l’azienda e per il sistema ferroviario italiano. «Non esiste un mandato affidato al mio ruolo e alla mia persona – ha commentato – Esiste uno studio precedente al mio arrivo in azienda che nelle prossime settimane rielaborerò con i miei colleghi per adattarlo alle nostre previsione strategiche. Non so come andrà, comunque la decisione spetterà all’azionista»; ovvero al governo.
Nel frattempo, continuano gli investimenti di Fs su infrastrutture e servizi. Donnarumma ha dichiarato che sono stati spesi 9,8 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Investimenti cruciali per modernizzare il sistema ferroviario e migliorare l’efficienza del servizio.
Sulla volontà del governo e del Gruppo Fs di avviare un processo di privatizzazione di Ferrovie dello Stato interviene Uiltrasporti. Il sindacato si dichiara assolutamente contrario all’ipotesi e pronto a dare “battaglia per il bene del paese e la tutela dei diritti dei lavoratori”.
«Il sistema ferroviario italiano rappresenta un asset fondamentale del servizio pubblico e dunque non può e non deve essere svenduto – dicono il segretario generale Marco Verzari e il segretario nazionale di Uiltrasporti Roberto Napoleoni – Le difficoltà che il sistema ferroviario presenta vanno affrontate dal Gruppo Fs, dalle istituzioni e dal governo con una programmazione e interventi concreti ed efficaci, finalizzati a salvaguardare integralmente e rilanciare un bene strategico fondamentale per l’economia del Paese e garantire una piena mobilità di merci e persone, per questo ribadiamo la nostra contrarietà all’ipotesi di privatizzazione del Gruppo Fs respingendo altresì anche l’inaccettabile idea che tale scelta possa essere fatta solo per presunti vantaggi di finanza pubblica di breve periodo».
I segretari concludono: «Qualora si concretizzasse tale scellerata scelta saremmo pronti a opporci con ogni mezzo legittimo a nostra disposizione per il bene del Paese, della mobilità di tutte le persone, e soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno invece bisogno con urgenza di maggiori tutele per la loro salute e sicurezza, di azioni concrete contro le aggressioni nei confronti del personale e di un rinnovo contrattuale che oltre al giusto adeguamento salariale, dovrà assicurare tutte le necessarie tutele normative».
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