Il Piano strategico del turismo 2023-27? Positivo, ma ci sono due nodi cruciali – la difficoltà di reperimento del personale che richiede dunque centralità della formazione, e lo strapotere delle compagnie aeree low cost – che il governo deve sciogliere per permettere all’industria turistica di consolidare la ripresa post-pandemica. A fare un quadro della situazione, con annesse richieste, il direttore nazionale di Fto Confcommercio Gabriele Milani, in audizione in commissione Industria del Senato.
«La prima emergenza in questa fase riguarda la carenza di organico e di competenze – ha spiegato Milani – Abbiamo perso circa il 20% delle risorse umane rispetto al 2019. Governo e Parlamento devono puntare molto sulla formazione». Fto ha ribadito anche la necessità di un taglio deciso del cuneo fiscale per consentire al turismo di recuperare risorse umane e rilanciare gli investimenti, assieme a una riforma degli ammortizzatori che tenga conto delle piccole e microimprese del comparto.
Secondo Milani è utile anche mettere un un freno allo strapotere delle compagnie aeree low cost: «Questi vettori gestiscono praticamente in esclusiva molti aeroporti, modificano continuamente la programmazione, cancellano i voli quando vogliono e lasciano uno scalo dall’oggi al domani, oltre a incidere sulla politica dei prezzi. Peraltro, i vettori a basso costo hanno da tempo impedito alle agenzie di viaggi di operare sui propri portali, con la conseguenza di tagliare fuori ampie fasce di popolazione che non possono o non vogliono utilizzare la tecnologia. E poi c’è la tassa occulta rappresentata dagli sconti che le compagnie ottengono dai gestori aeroportuali, regioni ed enti locali».
Infine, va rimarcato come diverse aziende del travel siano ingiustamente penalizzate dalle banche a seguito del calo di fatturato nel periodo Covid. «Chiediamo meccanismi di sospensione e ulteriore dilazionamento senza maggiori oneri sui piani di ammortamento di mutui e finanziamenti a rimborso rateale. Contro l’abusivismo Regioni e Comuni devono invece avere strumenti e personale che consentano loro di effettuare controlli capillari sul territorio».
Quanto al turismo scolastico il direttore di Fto crede che «bisogna aiutare scuole e famiglie in difficoltà. Alle prime bisogna permettere di utilizzare il più snello Codice del turismo e non il Codice degli appalti per le forniture, in considerazione del fatto che parliamo di soldi delle famiglie e non dell’erario. Alle seconde, invece, bisogna erogare dei bonus se hanno un Isee basso e inoltre è necessario incentivare i docenti che si prendono la responsabilità di accompagnare i ragazzi in gita. Il Piano non deve rimanere un libro dei sogni, ma vanno attivate subito le azioni che possano trasformarlo prontamente in realtà».