Fto, Milani: «Vogliamo un posto nell’Apjc di Iata»
Fto rinnova la richiesta di rivedere la rappresentanza di Apjc Italia, organo pariteticamente composto da rappresentanti delle associazioni degli agenti di viaggi e tour operator e delle compagnie aeree operanti nel Bsp di Iata. Per la distribuzione presenziano cinque membri di Fiavet, e uno a testa per Astoi, Assoviaggi e Assotravel.
«Dopo oltre un anno dalla prima richiesta inviata ad Apjc Italia, ad oggi nulla si è mosso nonostante i solleciti. Riteniamo che l’attuale composizione dell’organo non rispecchi la reale ripartizione della distribuzione sul mercato italiano. Numeri alla mano, i soci di Fto sviluppano quasi un quarto del transato complessivo su Bsp, un peso molto significativo che cresce ulteriormente se consideriamo i volumi generati tramite carte di credito o direttamente dalle agenzie Iata affiliate ai nostri network», commenta Gabriele Milani, direttore nazionale Fto.
«Alla luce dell’attuale frammentazione del mercato, questo la dice lunga sulla nostra rappresentatività, soprattutto se si tiene in considerazione che il 10% dei codici Iata sviluppa circa l’80% dei volumi complessivi e che alcuni player di rilievo non aderiscono ad alcuna associazione», prosegue Milani.
Si auspica, così, un confronto: «Siamo a conoscenza del perimetro di competenze di un organo come Apjc Italia e delle difficoltà di dialogo, problematica che riscontriamo anche sui tavoli europei di cui già facciamo parte. Siamo altresì convinti che confrontarsi sia indispensabile, utile e costruttivo per il bene di tutti soprattutto in un momento di così forti cambiamenti. Basti pensare all’introduzione di NewGen Iss, dell’Ndc e del passaggio alla frequenza quindicinale del Bsp. Ci aspettiamo un riscontro positivo; è solo questione di volontà dato che si potrebbe allargare a nove la rappresentanza di compagnie aeree e agenti di viaggi oppure fare una veloce verifica del peso di ciascuna associazione», conclude il direttore.