«Siamo allibiti nell’apprendere che altri Paesi, pur essendo stati colpiti da Covid19 dopo l’Italia, si siano mossi prima con il supporto dell’Unione europea», così Gabriele Milani, direttore nazionale Fto, commenta il funzionamento del meccanismo dei rimpatri che avviene in queste settimane.
Milani, infatti, si chiede come mai l’Italia non stia utilizzando il “Meccanismo di protezione civile europeo” appositamente previsto per aiutare i paesi Ue in occasione di situazioni di emergenza come quella attuale provocata dalla diffusione del Covid19. In questo caso, infatti, la Commissione Europea contribuisce fino al 75% dei costi di trasporto e di gestione.
Secondo Fto, quindi, sono già 1.159 i cittadini europei rientrati nei loro paesi di origine grazie a questo meccanismo. “La Germania, ad esempio, sta organizzando in questa settimana 13 voli di rientro di cittadini europei da Egitto, Marocco, Filippine, Tunisia e Argentina. L’Austria ha già riportato a casa 604 persone dal Marocco”, sottolinea la nota dell’associazione.
Fto chiede che ci siano più informazioni e un maggior coordinamento tra Farnesina e gli operatori del settore per la gestione del rientro degli italiani ancora fermi in altri Paesi. «Fino ad oggi – prosegue Gabriele Milani – t.o. e adv hanno lavorato da soli, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per organizzare i rientri dei propri clienti. Questa settimana, alcuni vettori aerei, in coordinamento con la Farnesina, hanno organizzato dei voli di rientro con costi a carico di operatori e dei viaggiatori, superiori alle normali tariffe«. Le compagnie aeree coinvolte, inoltre, avrebbero sostenuto costi straordinari di gestione e sono dovute partire con aeromobili vuoti.
«In questo momento le informazioni rimangono frammentarie e non esiste, nonostante le richieste inviate, un coordinamento della Farnesina con tutte le associazioni per consentire ad agenzie di viaggi e tour operator di gestire al meglio una situazione di viaggiatori che devono ancora rientrare. Tramite Ectaa e le istituzioni europee stiamo verificando se possiamo utilizzare voli di Paesi confinanti anche per gli italiani», conclude Milani.