La road map dell’Uftaa per l’immediato futuro è stata già condivisa da molte associazioni di categoria: occorre indurre tutte le compagnie aeree e la Iata ad adottare una politica tariffaria ispirata alla trasparenza. «È bene ribadire, a tutela dei nostri clienti, che i vettori devono promuovere i prezzi finali e non le tariffe di lancio, spesso molto basse, prive di tutti quei supplementi e tasse che le fanno poi lievitare a dismisura. È ora di ribellarsi a un pricing ingannevole che crea spesso situazioni paradossali, come ad esempio sulle tratte nazionali (tipo Milano-Catania o Roma-Palermo) che arrivano a costare oltre 400 euro, quando per raggiungere Londra o Parigi si riesce spesso a spendere meno di 100 euro. Purtroppo paghiamo lo scotto di una categoria spesso disunita. E oggi poi sappiamo tutti che nel mondo della distribuzione ci sono i grossi consolidatori di Iata che fanno il gioco delle compagnie aeree, perché hanno già siglato accordi con loro. Credo che anche i vari movimenti dei consumatori dovrebbero affiancarci in questa sacrosanta battaglia contro il fuel surcharge e contro certe ingannevoli pubblicità tariffarie», conclude Bevacqua.