Fuga dall’overtourism, viaggi green per 10 milioni di italiani

Fuga dall’overtourism, viaggi green per 10 milioni di italiani
05 Agosto 12:23 2024 Stampa questo articolo

Se questa estate in Italia dal grande caldo che soffoca tuta la Penisola è difficile fuggire, i vacanzieri possono però scegliere di evitare i luoghi iperaffollati e invasi dall’overtourism.

Ed è quello che faranno circa 10 milioni di italiani, su 38 milioni totali di vacanzieri, che hanno deciso di optare per una vacanza green, lontana dalle classiche intasate mete estive.

È quanto emerge da un’indagine Adoc incrociata con FareAmbiente secondo la quale  4 persone su 10 sono disposte a spendere di più per soggiornare in strutture ecofriendly, situate in piccoli borghi, in campagna, fuori dalle grandi città, strutture che utilizzano energie rinnovabili, adottano pratiche di gestione sostenibile dei rifiuti e minimizzano l’uso di plastica, tra cui agriturismi, eco-lodge e hotel certificati sostenibili.

Nello specifico, sono proprio gli agriturismi che registrano un aumento del 15% rispetto all’anno precedente, confermando l’interesse crescente verso sistemazioni che offrono esperienze a contatto con la natura, situate in campagna o vicino a parchi naturali.

Anche i nuovi glamping – combinazione tra il glamour del campeggio con il comfort di una struttura alberghiera – piacciono molto e rispetto al 2023, registrano un aumento del 18%, soprattutto tra giovani e famiglie.

Ma, la crescita maggiore di presenze si registra per case vacanze e appartamenti, che offrono maggiore flessibilità e la possibilità di gestire autonomamente la propria vacanza. Questa tipologia di struttura ricettiva registra aumento del 30%.

Cosa fanno i turisti green in vacanza? Sempre dall’indagine risulta che il 40% dei turisti è interessato a partecipare a escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo, ovvero a tutto ciò che permette un contatto con un ambiente naturale e la metà di loro durante le vacanze partecipa ad attività che valorizzano i prodotti locali, biologici e a km 0, sostenendo così le economie locali e riducendo l’impatto ambientale legato al trasporto del cibo. Il 60% dei turisti green partecipa a eventi culturali locali, come sagre, festival e laboratori artigianali.

Riguardo alle mete scelte, il turista ecologico predilige, borghi e destinazioni poco note per il +63,8% rispetto al 2023.

Tra le destinazioni un tempo meno gettonate, ma che ora sono in crescita, c’è la Calabria che registra un più 15% di presenza dei turisti nei borghi e nelle aree interne. Sempre molto gettonata la Basilicata, nota per Matera, città dei Sassi e patrimonio mondiale dell’Unesco, che incrementa il numero di visitatori del 12% specialmente nelle strutture eco-friendly che promuovono attività sostenibili. Ad attirare i visitatori in questa regione, piccoli borghi come Castelmezzano e Pietrapertosa, nelle Dolomiti Lucane che offrono un’esperienza autentica, panorami mozzafiato e un’avventura in zipline tra le montagne. Bene anche il Friuli Venezia Giulia, che cresce, sempre rispetto al 2023, del 10%.

Passando ai costi di una vacanza all’insegna dell’ecologico, la spesa media per una settimana in Italia per esempio in agriturismo, va dai 500 euro a persona nel periodo di bassa stagione (giugno e settembre) agli 800 euro in alta stagione (luglio e agosto). Più cari i glamping: per una settimana si va dai 700 euro per i mesi di giugno e settembre ai 1000 euro di luglio e agosto, a persona. Più contenuti i prezzi per le case vacanza dove per la bassa stagione si riscontrano prezzi di 400 euro in media per un gruppo di 4 persone e di 700 euro per l’alta stagione.

A proposito dei costi che deve sostenere chi sceglie una vacanza green, si esprime Anna Rea, presidente Adoc nazionale: «il turismo sostenibile è un settore in crescita che coinvolge sempre più persone. Per continuare a garantirne la sua diffusione e il suo impatto positivo sull’ambiente e sulle realtà locali è fondamentale che le strutture ricettive ecofriendly offrano prezzi accessibili a un’ampia fascia di pubblico e non sia un lusso riservato a pochi. Ciò significa evitare prezzi da resort e proporre tariffe competitive, in linea con l’offerta turistica tradizionale, senza rinunciare alla qualità e all’autenticità dell’esperienza».

Vincenzo Pepe, fondatore di FareAmbiente conferma la crescita del turismo green ed esperienzale, con una previsione di aumento del 10% per il 2024 di un settore che valorizza il territorio e le sue risorse, coinvolgendo anche la persona in un’esperienza immersiva. «Non si tratta più solo di visitare luoghi e scattare foto, ma di vivere emozioni autentiche, lasciando i panni del turista si diventa protagonisti di esperienze uniche come degustazioni, laboratori artigianali, giornate in fattoria. Questo nuovo approccio si allontana dal turismo “mordi e fuggi” a cui siamo abituati, promuovendo invece un modello sostenibile e coinvolgente».

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