Anche negli Usa avanza il consolidamento del trasporto aereo e questa volta è il mercato (ultra) low cost a fare notizia: anzi, i due più grandi player nordamericane delle tariffe a bassissimo costo.
Frontier Group ha annunciato infatti l’accordo per la fusione con Spirit Airlines che farà nascere un nuovo player nel mercato che sarà la quinta potenza dei cieli Usa (dietro le tre big Delta, American, United e Southwest Airlines).
Il nuovo colosso ultra low cost negli States non ha ancora un nome ufficiale, ma l’operazione ha il valore di circa 6,6 miliardi di dollari (Frontier controllerà il 51,5% della nuova compagnia mentre gli azionisti di Spirit riceveranno 1.912,6 azioni di Frontier oltre a 2,13 dollari per ogni azione posseduta) e il nuovo vettore arriverà a offrire più di mille voli giornalieri collegando oltre 145 destinazioni in 19 Paesi. Entrambe le compagnie aeree sono specializzate e nel leisure e dopo una prima parte della pandemia molto complessa e che ha registrato bilanci in perdita, ora i network e dei due vettori sono tornati a marciare quasi ai livelli pre-Covid.
In attesa del via libera dell’autorità antitrust, il ceo di Spirit Ted Christie ha affermato: «Questa operazione è focalizzata sulla nascita si un competitor aggressivo con tariffe molto basse per servire ancora meglio il nostro cliente e ampliare sia le opportunità di mercato sia quelle di carriera per i membri del nostro staff».
Per Bill Franke, presidente del cda di Frontier Group, infine, «questa è propria una di quelle operazione che dovrebbero essere sostenute dal Governo perché sarà vantaggiosa per tutti: consumatori, dipendenti e destinazioni servite. Anche con questa fusione, poi, le due compagnie aere controllerebbero meno del 10% del mercato».