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Fusione Moby-Tirrenia: «Nessun effetto negativo sui lavoratori»

Dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno la fusione tra Moby e Tirrenia. Un’operazione, annunciata a giugno dal Gruppo guidato da Vincenzo Onorato che le controlla entrambe, che vedrà Tirrenia trasferire per alcuni mesi la sua sede legale da Cagliari a Milano.

L’iter di fusione, «monitorato» da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti non avrà «effetti negativi sui livelli occupazionali delle aziende», assicurano le sigle sindacali reduci da un incontro nei giorni scorsi con i vertici delle aziende.

In ogni caso – fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori attraverso una nota – «qualsiasi eventuale riorganizzazione del personale amministrativo sarà preventivamente discussa con le organizzazioni sindacali come previsto dal Contratto nazionale dei marittimi».

Le organizzazioni confederali spiegano, poi, che «l’operazione, che vedrà l’assorbimento di Moby in Tirrenia, si sviluppa in varie fasi e tappe, a partire dalla presentazione di un progetto tecnico/giuridico, già depositato presso il Tribunale di Milano, e proseguirà con un cronoprogramma di eventi, passando per il coinvolgimento della struttura finanza di entrambe le società, fino all’approvazione delle assemblee ordinarie dei soci».

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