Dalla collaborazione tra Ipsos e Bcd Ideas nasce Future4Tourism, l’osservatorio che si prefigge di sondare per cinque volte l’anno il comportamento previsionale dei viaggiatori italiani. E lo fa a partire dai temi caldi, che sono in grado di determinare lo spostamento dei flussi di viaggio, come il fenomeno dell’overtourism che rende fortemente attuale la tematica della destagionalizzazione, la paura generata dal terrorismo e i grandi eventi dei prossimi anni come ad esempio i Mondiali di calcio.
A Ttg Incontri, Future4Tourism ha presentato l’ultima delle sue ricerche, analizzando la domanda potenziale nel periodo tra ottobre e dicembre, da cui emerge che la metà degli italiani intende fare una vacanza autunnale, seppur breve e con un occhio alle spese. Sebbene il sogno vacanziero li porterebbe lontano – verso Usa, Australia e Giappone – alla fine, anche per ragioni di budget, prevedono comunque di rimanere in Italia. Trentino Alto Adige, Toscana, Sicilia, Lombardia e Veneto sono le mete in cima alla lista, seguite all’estero da Francia, Spagna e Germania. Nonostante le buone intenzioni, però, le prenotazioni avvengono sempre più a ridosso della partenza, tanto che a inizio settembre circa la metà dei potenziali vacanzieri non aveva confermato.
E risulta essere del 25% la percentuale degli italiani che hanno deciso di fare una vacanza tra gennaio e marzo. Tra i fattori che condizionano la scelta finale ci sono sicuramente le tensioni politiche in alcuni Paesi del Mediterraneo, che giocano però a favore di Italia, Grecia e Croazia. Mentre sul lungo raggio si registra una percezione di insicurezza per le mete asiatiche a causa dei rapporti tesi tra USA e Corea del Nord.
Anche i grandi eventi sportivi di richiamo globale sembrano scontare questo clima insicuro. Infatti, al momento, solo lo 0,5% ammette che andrà in Russia per assistere ai Mondiali di calcio del 2018, e lo 0,8% pensa che farà un viaggio in Giappone per le Olimpiadi del 2020. «Per il periodo invernale – ha commentato Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos – ma anche in prospettiva della prossima primavera-estate, gli operatori turistici dovranno dimostrarsi pronti a intercettare bisogni e necessità dei viaggiatori».