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Il futuro delle startup passa dall’agenzia

Idee che valgono milioni, presentate in 3 minuti da giovanissimi manager sorridenti. Così il fenomeno startup fa breccia nel mercato: rottamatori a colpi di app che sognano Steve Jobs ma cercano il bancone dell’agenzia di viaggi più vicina. Perché se le idee si fanno tra condivisione, one-click experience e modelli disruptive, i milioni (o il semplice fatturato) passano per la fiducia del cliente. E qui sono tutti concordi: i travel startupper italiani hanno bisogno delle adv.

“Viaggiare condividendo”, un evento organizzato recentemente da Startup Turismo a Milano, si è trasformato da palcoscenico per le nuove imprese a una seduta di analisi, l’online che chiede aiuto all’agenzia fisica.

Alessandro Zocca, responsabile sviluppo di Gogobus, il servizio di condivisione di bus a noleggio, lancia l’allarme: «Il turista italiano non si fida di una proposta solo online e vuole essere testimone diretto prima ancora di acquistare».

Gogobus ha deciso, quindi, di portare i bus in agenzia, con commissioni minime del 10%. «Dai pacchetti bus+biglietto per i concerti ai transfer, fino alle vacanze in giornata. Spesso le adv non riescono a raggiungere il numero minimo di partecipanti, con il nostro servizio possono condividere i loro clienti sullo stesso pullman», sottolinea Zocca.

Sharewood lavora già con oltre 100 agenzie e ha stretto partnership con numerosi tour operator e alberghi. «Mettiamo in contatto chi desidera noleggiare attrezzatura sportiva con chi affita il proprio materiale in qualsiasi parte del mondo, ritirando il tutto sul luogo di vacanza  – ricorda Piercarlo Mansueto, ceo e di Sharewood – Se per il mercato estero abbiamo ottimi riscontri nel B2C, in Italia facciamo più fatica».

Emblematico il cliente che noleggiando una tavola da snowboard nella località di montagna si presenta presso la sede legale dell’azienda a ritirare l’attrezzatura. «Abbiamo sviluppato un servizio per le adv e gli hotel con commissioni del 7% sul noleggio per un proprio cliente, sia attraverso la prenotazione diretta che tramite widget da inserire nella propria pagina web».

Nausdream è una piattaforma per condividere e acquistare esperienze in barca: non solo escursioni, ma anche aperitivi, cene a bordo, uscite di pesca, sport acquatici, boat and breakfast. «È possibile prenotare online contattando prima il capitano dell’imbarcazione – ricorda l’account manager, Stefano Corsini – Noi forniamo assistenza diretta e la garanzia di offrire capitani esperti e affidabili che amano la loro barca e la loro costa».

Anche in questo caso il mercato italiano ha bisogno di certezze, di rassicurazioni: è la paura della truffa online che crea diffidenza. «Abbiamo molte richieste anche dal trade, agenzie che vogliono integrare il servizio nella loro proposta – prosegue Corsini – Spesso aggiungono le escursioni o gli aperitivi in barca a itinerari tailor made o vacanze pacchettizzate direttamente in adv. Noi  diamo una commissione diretta sulle transazioni, che sono esclusivamente online».

Niente paura, quindi: perché agitare il fantasma del web, delle app, della sharing economy che affossano gli agenti di viaggi è sempre più un titolo facile, una minaccia futile. Il bancone custodisce ancora un segreto: il “trust” – la fiducia – l’unico valore aggiunto che manca a chi ha le idee (e che porta fatturato)

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