G7 Turismo, arriva il Patto tra i grandi del mondo

G7 Turismo, arriva il Patto tra i grandi del mondo
13 Novembre 19:53 2024 Stampa questo articolo

FIRENZE – A Palazzo Spini Ferroni di Firenze, sede di Ferragamo, va in scena il preludio del primo G7 Turismo: il roboante “side event” popolato da una serie di personaggi ispirazionali italiani che Daniela Santanchè, ministra del Turismo e presidente del summit, ha scelto uno a uno: il cantante-imprenditore Andrea Bocelli con il suo lido a Forte dei Marmi, mister Rocco Forte con la storia del self-made man, la stilista Alberta Ferretti, per dirne alcuni. Immancabile l’amico Flavio Briatore, che regala alla platea un brivido proponendo un super museo «sul modello del Louvre di Parigi, al posto delle tante, troppe, piccole» Gallerie d’arte italiane.

I media seguono i lavori a debita distanza, nella sala stampa allestita al quarto piano: il consueto zoo dell’informazione dove i giornalisti si nutrono degli interventi proiettati su due maxi schermi. Possibilità d’interagire con i relatori minime, nessuna chance di respirare la medesima aria, di cogliere sfumature, come protocollo impone. Perciò questa cronaca sarà decisamente parziale e si focalizzerà in maniera asettica sugli hotspot del G7 Turismo, penultimo summit italiano prima dell’happy end internazionale con il G7 Esteri di Fiuggi.

Ma torniamo al racconto. Un filo rosso attraversa gli speech: trattasi dell’intelligenza artificiale, tema caldo per Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti. Grandi sette che con l’Ai diventano otto.

Insieme, nella giornata di venerdì, firmeranno un documento congiunto sul turismo. «Ci stiamo lavorando da mesi, ora abbiamo trovato un accordo sulle azioni principali da compiere», anticipa Santanchè. Una sorta di memorandum of understanding che segue il nostrano Patto per il Turismo, siglato nei giorni scorsi sempre a Firenze, e verterà con tutta probabilità intorno a tre capisaldi: la digitalizzazione, appunto; ma anche la sostenibilità nella sua accezione sociale, ambientale ed economica; e il capitale umano, tema quest’ultimo toccato dal presidente di Alpitour World, Gabriele Burgio, secondo cui è «priorità italiana allargare la stagionalità, essere meno estivi, per trattenere i lavoratori qualificati e vincere la partita internazionale».

SOSTENIBILITÀ, NODO CARBURANTI

Match che senza dubbio si gioca anche sul green, dove il nostro Paese – e in generale l’industria globale – è ancora indietro. Non fa sconti in tal senso Antonino Turicchi, presidente di Ita Airways, che non accenna all’appena ratificato accordo con i tedeschi di Lufthansa, ma anzi sottolinea i plus del made in Italy a bordo dei “suoi” aerei. E riguardo ai carburanti sostenibili, Saf in primis, lancia un pesante affondo: «Senza investimenti pubblici i costi dei biglietti sono destinati ad aumentare. Il governo tenga questo ben presente e ci supporti».

È schietto anche quando parla di overtourism, sollecitando una «politica industriale» ben strutturata perché «il turismo è un settore in cui è l’offerta a creare la domanda», per cui bisogna «investire in trasporti, ricettività, accessibilità dei patrimoni artistici» per contrastare una parola che, ipse dixit, andrebbe bellamente cancellata dal vocabolario. E se è vero che la sanità è fondamentale, non è da meno il turismo che «oggi vale il 18% del Pil, ma che ha potenzialità tali da rappresentarne il 30%». E che a differenza di altri comparti, ha la «straordinaria capacità di abilitare altri settori».

Sono chiamati a discutere di sostenibilità anche i signori delle crociere. Per Msc Cruises parla il talentuoso Gianni Onorato, nel suo ruolo di amministratore delegato: «Ci hanno chiesto di intervenire su questo tema. Cosa – dice – che fa un po’ sorridere. In fondo siamo i meno colpevoli perché siamo piccoli: le crociere valgono meno del 3% del business del turismo mondiale. Però ci diamo da fare con navi sempre più moderne e impieghiamo l’Ai per ridurre consumi di bordo o tracciare rotte migliori, insomma per renderci più sostenibili» Nel 2023, lo ricordiamo, Msc ha sperimentato la prima crociera a emissioni zero «ma il biogas era disponibile solo per 5 giorni».

Da qui il suo grido al governo: compensare quantomeno l’Ets – Emission Trading Scheme, la tassa Ue da circa 80 euro per tonnellata di emissioni, «soldi che non si sa dove vanno a finire». Un tema toccato nei mesi scorsi anche da Clia, l’associazione mondiale delle compagnie, che aveva preventivato un aggravio sul settore crociere di oltre 600 milioni di euro l’anno a partire dal 2026, quando l’Ets sarà a pieno regime, chiedendo che tali risorse siano reinvestite per favorire la transizione green delle navi. Spinge sul tema anche l’ad di Costa Crociere, Mario Zanetti: «L’Italia ha il primato in Europa numero di porti, ma reperire fuel non tradizionale è difficilissimo». Da qui un’incitazione: «Fueling, urge intervenire sul fueling nel nostro sistema portuale».

SANTANCHÈ: «OGNI EURO INVESTITO IN AI NE FRUTTA TRE»

Passerà anche da qui la realizzazione del desiderio di Santanchè: «Sentirsi dopo il G7 un po’ più orgogliosi di essere italiani». Ma il pallino della ministra è anche un altro: «Nell’era dell’Ai bisogna ricollocare l’uomo al centro. È l’intelligenza artificiale che deve mettersi al servizio dell’essere umano, non viceversa». Detto ciò, guai «a fermare con un palmo l’avanzata tecnologica». Oltre a essere impossibile, sarebbe illogico perché «ogni euro investito nell’Ai frutta tre euro. Nel mondo ne sono stati investiti circa 130 miliardi, in Italia 6,2. E si dice che farà crescere la spesa turistica fino al +10% da qui al 2030 e farà risparmiare alle aziende anche il 20%». Dati che provengono da uno studio realizzato dalla Fondazione Tor Vergata e OpenEconomics per il ministero del Turismo.

Perciò non può che essere che lei e solo lei – l’Ai s’intende – l’ottava potenza al tavolo del G7.

Foto dell’ufficio stampa Mitur.

L'Autore

Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

Guarda altri articoli