by Redazione | 4 Ottobre 2019 16:27
Nel 2019 i tour operator hanno ancora ragione di esistere? Nel dibattito scatenato dal fallimento di Thomas Cook interviene anche Earth Cultura e Natura con una sua visione precisa del futuro. In uno scenario come quello attuale, “essere piccoli e boutique diventa un punto di forza”, scrive l’azienda in una nota. E aggiunge: “Le parole chiave sono tailor made, qualità, affidabilità e conoscenza, relazioni, idee e punti di vista innovativi che mirano a” una fidelizzazione e specializzazione del viaggiatore/cliente”.
“La rivoluzione digitale – prosegue – ha sicuramente disintermediato in gran parte l’offerta turistica, ma non può essere considerata solo come un nemico. La tecnologia è un benefit per tutti, non solo per comunicare e accorciare le distanze tra noi e i nostri partner locali, dato che la nostra professione ci impone numerosi obblighi, tra i quali il più impegnativo è l’assistenza. Grazie alla tecnologia, infatti, è oggi possibile monitorare i nostri clienti in viaggio in tempo reale, garantire un’assistenza costante e poter contare su tempi di reazione veloci, laddove ci sia da intervenire per risolvere problemi in ogni parte del mondo”.
«Essere piccoli in un mondo di grandi squali poteva averci parzialmente penalizzato in passato, ma oggi siamo sempre più convinti di essere sulla strada giusta – dichiara il titolare Bruno Gaddi – Le aziende medio-piccole come le nostre non sono fatte di numeri, ma di persone».
In questo quadro, allora diventa fondamentale rinnovare il rapporto con gli agenti di viaggi, che deve essere basato sul reciproco sostegno. E fiducia. Non diffidenza e paura. «Spesso i turisti di oggi si muovono alla ricerca di status symbol o della perfetta inquadratura per Instagram – sottolinea Isabella Pillolo, product manager Earth – Ecco allora che diventa necessario per l’operatore agire a monte sulla selezione della tipologia di viaggio da rilanciare alle agenzie, così da (ri)educare il consumatore finale, anche e soprattutto nel rispetto delle esigenze della destinazione e delle popolazioni autoctone, delle fragilità ambientali e delle criticità dei siti archeologici. Sono 30 anni che noi di Earth viaggiamo solo in piccoli gruppi, ora pare sia la nuova moda».
Secondo Gaddi, orgoglioso di aver scelto di «non essere un dinosauro», dalle macerie di Thomas Cook «sta per nascere una nuova era per il turismo, più attenta, più concreta, più sostenibile e inclusiva».
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