Le città di Galway (Irlanda) e Rijeka (Fiume in Croazia), Capitali europee della Cultura 2020, hanno presentato presso lo Spazio Europa a Roma, nell’ambito della decima edizione del Festival della Diplomazia, le diverse iniziative in programma per l’intero anno dell’appuntamento culturale. In entrambe le città – che come hanno sottolineato gli organizzatori sono molto simili per dimensioni, popolazione e posizione geografica (tutte e due sulla costa, uno dell’Atlantico e l’altra dell’Adriatico), e le cui culture «si combinano molto bene» – le celebrazioni inizieranno il 1° febbraio 2020.
Una data particolarmente significativa in Irlanda, in quanto segna il Capodanno nell’antico calendario celtico. Le celebrazioni prenderanno il via con un festival gratuito della durata di una settimana, che si sposterà attraverso sei località della contea omonima, per culminare con una spettacolare cerimonia di apertura nella città di Galway, sabato 8 febbraio 2020.
Il ricchissimo programma, dedicato ai temi del paesaggio, della lingua e della migrazione, comprende eventi e spettacoli, in gran parte gratuiti, di musica, teatro, letteratura, arti visive, danza, film, architettura, tradizioni, sport, gastronomia, che si dipaneranno lungo le quattro stagioni fino a gennaio 2021. Un festival del fuoco, richiamo alla tradizione irlandese che vuole che l’inizio di ogni nuova stagione sia celebrato con il fuoco, aprirà ognuna delle quattro stagioni, e ogni festival sarà ideato da un artista o da un’organizzazione creativa differente.
La designazione di Rijeka a Capitale europea della Cultura nello stesso anno in cui la Croazia presiederà il Consiglio dell’Unione Europea, è considerato particolarmente importante. Concepita come un evento spettacolare, la cerimonia di apertura si terrà il 1° febbraio nel nucleo simbolico e storico della città, il porto, con le scene portuali quotidiane trasformate in installazioni artistiche.
Il programma culturale 2020 della città croata, con lo slogan “Porto delle diversità”, è costituito da sette indirizzi programmatici intorno ai temi acqua, lavoro e migrazione: dolce e salato; lungomare art; la cucina delle diversità; dopolavoro; l’era del potere; la casa dell’infanzia; i festival dei 27 vicinati. E i temi saranno declinati nelle forme più disparate: mostre, rappresentazioni, opere, concerti, festival, allestimenti di ambienti, collocazioni di sculture, presentazioni di libri e molto altro.