Garavaglia e la lenta ripresa
del turismo internazionale
Mentre sono partiti gli accrediti delle seconde tranche del primo fondo perduto per agenzie e tour operator, cerotto sulle ferite del turismo organizzato, uno spiraglio di ripresa operativa in vista dell’estate sembra esserci.
Un ritorno cauto e graduale al viaggio, con gran parte delle frontiere ancora inaccessibili per leisure, ma con aperture che arrivano dai voli Covid tested e dall’introduzione, da luglio, del green pass Ue. Strumento che, comunque, stando al fronte del travel che vede in testa A4E – Airlines for Europe, non è sufficiente, se non accompagnato a una rimozione significativa delle restrizioni internazionali.
Nel mirino per i ritardi nei ristori e le promesse mancate, Garavaglia continua a il suo giro di interviste il cui fil rouge è la volontà di trasmettere ottimismo al mercato. L’ultimo intervento è stato al Forum Ansa “Riparte il turismo, riparte l’Italia”, dove ha dichiarato: «La nota di aggiornamento del Def sarà in miglioramento. Riprendono i servizi e riprende anche il turismo. Ci vorrà un po’ di tempo per tornare ai livelli del 2019, ma ci sono due dati positivi: in primis il vaccino, che ci consente di riaprire e non chiudere più a settembre; in secondo luogo il ritorno, seppur diluito nel tempo, dei flussi di stranieri».
Ma la strada per la ripresa dell’incoming, così come dell’outgoing, è ancora lunga e tortuosa: «Quello che serve è far tornare i turisti dall’estero. Lo stiamo facendo con il green pass con gli accordi bilaterali con altri Stati», sottolinea Garavaglia, prevedendo una ripresa dei flussi dagli Stati Uniti tra agosto e settembre.
Fermo l’accento del ministro sulla rivoluzione digitale e sulla necessità di sfruttarne le potenzialità per sostenere la ripartenza del turismo: «Bisogna far conoscere le singole realtà, cosa che non è affatto scontata. Occorre insistere su una promozione sul web più attiva per far ripartire le città d’arte e far tornare gli stranieri», dichiara il ministro leghista, che da tempo spinge sull’Hub digitale del turismo previsto dal recovery plan, strumento che consentirà all’Italia – dice – «di tornare a investire».
Nelle scorse ore, Garavaglia ha anche incontrato a Roma il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas. “Durante il colloquio – riferisce lo staff del ministro – sono state approfondite le potenzialità del turismo per favorire la ripresa economica europea. È stato anche affrontato il tema del sostegno economico ai Paesi in via di sviluppo, in particolare all’Africa». Concordi entrambi anche sull’opportunità di modificare il sistema di aiuto economico, che non deve essere concentrato solo sulle grandi opere infrastrutturali, “ma orientato anche verso le piccole e medie imprese, lavoro, formazione, e scambi culturali (Erasmus)”.