Il ministro del Turismo torna a schierarsi “contro” il reddito di cittadinanza. Al question time a Montecitorio Massimo Garavaglia ha ribadito – come fatto in precedenza e in altre sedi – come manchino all’appello 250mila lavoratori stagionali, a fronte di una disoccupazione molto elevata.
Secondo il leghista, la disciplina del reddito di cittadinanza va «rivista» per «attenuarne gli effetti distorsivi nel mercato del lavoro nel settore turistico».
Certo, Garavaglia – riporta Il Fatto Quotidiano – ha dato segno di essere consapevole dell’esistenza di un “enorme problema di bassi stipendi, offerte spesso in nero, orari di lavoro oltre il limite dello sfruttamento e straordinari non pagati”. «Ritengo che i soggetti competenti debbano adoperarsi per il rispetto dei contratti vigenti perché qui siamo nella patologia e non nella norma», ha dichiarato il ministro.
Una patologia molto diffusa in alcune aree d’Italia in particolare, come il Salento. Sull’edizione pugliese del Corriere del Mezzogiorno la Filcams Cgil di Lecce riporta i dati Inps elaborati di recente dall’Osservatorio Economico di Aforisma, secondo cui “la retribuzione media annua per i 23mila lavoratori stagionali salentini del turismo si attesta su 4.656 euro all’anno (per cento giornate lavorate), ossia 46 euro lordi al giorno, 6 euro lordi all’ora (senza calcolare lo straordinario non pagato e il giorno di riposo che salta, che abbassano sensibilmente la retribuzione oraria)”.