Gartour, ondata di licenziamenti:
la decisione di Destination Italia
Non c’è pace per Gartour. Sono partite in queste ore le lettere di licenziamento per 20 dipendenti del t.o. preso in affitto, poco meno di due anni fa, da Destination 2 Italia, società nata dalla joint venture tra lastminute.com e Banca Intesa Sanpaolo che aveva assorbito tutto il personale di Hts – Holding Tourism System, poco prima che quest’ultima avviasse la procedura di concordato preventivo.
L’obiettivo dichiarato era ambizioso: risanare e rilanciare l’operatore romano incoming, dopo averlo alleggerito dei debiti e dei costi eccessivi. Un risparmio perseguito anche attraverso la razionalizzazione della forza lavoro e il trasferimento della sede in via Valadier. Mosse che, però, non sono bastate a rimettere in ordine i bilanci. Lo spiega nel dettaglio, nella sua lettera ai sindacati e al ministero del Lavoro, l’amministratore unico Nicola Gasperini, manager che fino a ieri rivestiva la carica di chief financial officer.
A conti fatti, sotto le insegne Destination Italia, Gartour avrebbe accumulato in meno di due anni circa 4,3 milioni di euro di perdite: per l’esattezza 2,6 milioni nel 2017 e 1,7 milioni nei primi dieci mesi di quest’anno. Una situazione a cui hanno contribuito, spiega l’azienda stessa, “significativi costi legali e obblighi di pagamento a seguito di decreti ingiuntivi e altre azioni intentate dai fornitori di Hts”.
E non solo. Tra le motivazioni addotte dalla società alle perdite, c’è anche il calo delle vendite provocato dalle dimissioni del responsabile del mercato russo e di altri dipendenti dello stesso reparto, che per Gartour valeva il 40% e che negli scorsi mesi è confluito in una nuova società concorrente.
“La scelta di una decisa riduzione del personale – prosegue la lettera che dà avvio alla procedura di licenziamento collettivo – appare improcrastinabile, costituendo l’unica alternativa atta a garantire la sopravvivenza della società ed evitarne l’altrimenti inevitabile crisi”.
Come primo passo, la società ha deciso di sopprimere interi reparti, ritenuti non essenziali, le cui attività potranno in determinati casi essere “agevolmente esternalizzate, con conseguente e immediato risparmio”. Le aree interessate sono le seguenti: Assistenza a Fiumicino e Venezia, Facilities, Key Account, Revenue Management, Transfer e Visti.
È poi prevista la riduzione del personale nei termini del 50% per il Commerciale Russia, sempre 50% nella divisione Hotel Contracting, del 25% nell’It, del 58% nel Sightseeing Roma, del 25% nell’Amministrazione Clienti, del 100% nella Supervisione Amministrazione.
“Per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale – conclude la missiva ai sindacati – l’azienda è disponibile a valutare il ricorso alla Cigs, come misura transitoria e preventiva, anche nelle more della procedura di concordato preventivo di Hts e della prossima gara per la vendita del ramo d’azienda attualmente gestito in affitto dalla società”.
I tempi fissati per i licenziamenti sono di massimo 120 giorni, salvo diverso accordo con i sindacati, i quali si sono già attivati dopo aver ricevuto la missiva lo scorso 13 novembre.