by Giorgio Maggi | 12 Giugno 2019 15:35
La Borsa? Non è nel nostro orizzonte. Gli investimenti? Tutti all’interno dell’azienda, «in persone e progetti», perché la finanza non ci riguarda. I conti? In ordine, «siamo un’azienda liquida», con un fatturato che nel 2018 è arrivato a 286 milioni di euro (16 milioni in più rispetto a quanto ipotizzato) e un ebidta di poco superiore ai 6 milioni di euro.
«Ciò che mi preme sottolineare è che la crescita è avvenuta in modo omogeneo in tutte le aree del Gruppo. Puntiamo ad arrivare nel 2019 a un fatturato di 320 milioni di euro (il valore di contratti si attesterà, invece, a oltre 895 milioni)», ha detto Franco Gattinoni, presentando presso l’hub di via Statuto, a Milano, i risultati finanziari del Gruppo Gattinoni.
Bene anche la prima parte dell’anno, soprattutto nel settore Mice (qui, sotto la guida della coo Isabella Vallini, la business unit è cresciuta fino a diventare una vera e propria agenzia di comunicazione, oltre che di eventi). «Poi la frenata del mese di maggio, ma nei primi giorni di giugno il mercato è ripartito», assicura il direttore generale Sergio Testi.
E per il futuro? Se all’orizzonte non vengono esclusi nuovi investimenti sulla distribuzione, dopo quello di Marsupio, la crescita passerà soprattuto dal rafforzamento per linee interne. E dall’idea che, tra i primi, lo stesso Gattinoni aveva rivendicato tempo fa. «Capisco che dirlo qui, da via Statuto, possa far sorridere. Ma la partita da giocare è quella con i nuovi player della grande distribuzione come Amazon e Google».
Obiettivo: Millennials in agenzia, dunque. Magari grazie alla nuova piattaforma di dynamic packaging che verrà rilasciato a settembre. Perché, conclude Testi, «non possiamo pensare di intercettare solo chi in agenzia già ci va. Dobbiamo investire in tecnologia per catturare i nuovi segmenti di clientela».
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