Gds agli esami di metà anno
Tempo di bilanci per i tre big player della distribuzione che hanno reso noti i risultati finanziari di metà anno. Si comincia con Amadeus. L’azienda con base a Madrid, che nel primo trimestre del 2017 deteneva il 43,5% di market share delle prenotazioni aeree effettuate da agenzie di viaggi, contro il 36,3 di Sabre, ha chiuso con il segno più il primo semestre del 2017, sia in termini di ricavi che di profitti, grazie soprattutto alle buone performance delle soluzioni offerte dalla piattaforma Navitaire.
In aumento anche le prenotazioni totali delle agenzie (+5,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), oltre a uno sviluppo del segmento It Solutions (+19,8% in termini di passeggeri imbarcati).
Meno brillanti invece le performance di Sabre, che dopo aver annunciato il taglio di 900 posti di lavoro sui 10mila complessivi per concentrarsi sui prodotti più profittevoli, ha registrato un rallentamento nei ricavi nel secondo trimestre del 2017; in particolare sono calate le prenotazioni dal Vecchio Continente a causa delle difficoltà di Alitalia e airberlin, oltre alla debolezza del gds all’interno del continente asiatico, con il risultato che il management prevede che il 2017 sarà «un anno di transizione, e il 2018 sarà più o meno lo stesso».
Risultati in linea con le aspettative, infine, in casa Travelport, dove la leggera crescita dei ricavi (+1%) è dovuta soprattutto all’utilizzo in Europa e Asia della Travel Commerce Platform del gds.
Ma quali sono le prospettive future di un business come quello delle prenotazioni aeree (circa il 90% del fatturato dei gas deriva ancora da lì)? Per tutti e tre i big, il problema fondamentale sarà sempre il solito: quanto far pagare alle compagnie aeree per ogni transazione effettuata, tenuto conto che di solito la fee per una prenotazione si aggira intorno al 2-4% del costo di un biglietto, contro circa il 20% di una prenotazione alberghiera.