Germania, obiettivo 120 milioni di pernottamenti entro il 2030
Macina record il turismo tedesco dopo aver segnato il nuovo primato di 83,9 milioni di pernottamenti nel 2017, la sfida futura è ora quella di toccare la soglia dei 120 milioni di notti entro i prossimi dieci anni, sfruttando appieno le potenzialità di mercati come quello cinese e indiano, che sono già in ottima salute.
Lo ha detto a chiare lettere Petra Hedorfer, chief executive office del German National Tourism Board in occasione della 44ª edizione del Gmt – German Travel Market – svoltosi nei giorni scorsi a Dresda, che vede la partecipazione di oltre 800 operatori esteri e tedeschi e giornalisti della stampa trade.
Un successo dell’incoming tedesco che trova conferma anche dai primi dati del bimestre gennaio-fabbraio 2018 con un incremento di arrivi e presenze superiore al +5%.
«Le performance da record – ha puntualizzato Petra Herdorfer – sono anche dovute all’incredibile ascesa della sharing economy e quindi del mercato di Airbnb e altre case vacanze che hanno implementato le occasioni di soggiorno nel nostro Paese. Molto incoraggiante poi il crescente peso specifico dei viaggiatori extra-europei che rappresentano ormai un terzo dei nostri arrivi e presenze con quasi 21 milioni di pernottamenti. Dal nostro osservatorio i mercati di riferimento in Europa vedono la forte crescita dalla Russia (in un solo anno oltre 300mila arrivi in più) dalla Polonia (+274mila) e Austria (+241.000 viaggiatori) e la riconferma di bacini molto forti come l’Italia che vanta oltre 3,7 milioni di presenze, consolidando la posizione di quinto bacino più importante in Europa».
Mentre nel versante extra-europeo si consolida il mercato Usa con oltre 505mila arrivi, seguito dall’incremento della Cina (+10,6%) e dall’India con 103mila arrivi pari ad un +13%. L’unica ombra è data dal risultato in controtendenza dei mercati arabi che hanno fatto segnare circa 170mila viaggiatori in meno (-8%).
Una défaillance che preoccupa quasi quanto l’effetto Brexit che potrebbe comportare importanti cambiamenti sull’asse Regno Unito-Germania per via del cambio euro/sterlina. Herdorfer, però, non sembra eccessivamente turbata da questa prospettiva, viste le potenzialità dei mercati emergenti e la forza d’urto di un’offerta aerea da e per l’Estremo Oriente che è tra le più potenti nel panorama aereo internazionale.
A completare il quadro del turismo tedesco l’ottimo andamento degli introiti con una spesa turistica che nel 2017 si e’ attestata sui 54,7 miliardi di euro di cui 31,1 miliardi provenienti dal turismo europeo e 23,6 miliardi generati dai viaggiatori extraeuropei. Da qui la sfida dei prossimi 10 anni contando sul core-marketing turistico della Germania che ancora una volta poggia su city-break, i viaggi culturali in grandi e piccole città e siti Unesco e sul turismo-natura che in realtà ingloba mix di prodotti come cicloturismo, benessere, active holidays e trekking. Senza contare poi le promozioni tematiche come quella di quest’anno, la Germania Culinaria, che tenta di giocare la carta dell’eccellenza gastronomica.
A questi punti di forza si aggiungono gli eventi clou dei prossimi anni come i 100 anni del Bauhaus che coinvolge Berlino, Weimar e Deassu e i 250 anni dalla nascita di Beethoven con festival e concerti in numerose città tedesche.
A conti fatti una potenza turistica, quella tedesca, che si avvale di una macchina organizzativa sempre più collaudata e su partnership strategiche come quelle con Lufthansa e DBB-Ferrovie Tedesche che non a caso sono anche gli sponsor guida del German Travel Market.