by Fabrizio Condò | 11 Marzo 2024 12:40
Regola numero uno: non importunate le geishe. Tempi duri per i turisti indisciplinati che hanno scelto il Giappone come destinazione. Da aprile i vicoli dello storico quartiere di Gion, a Kyoto – scrive la Repubblica – diventano off limits per i visitatori che infastidiscono le donne con la continua richiesta di foto e toccando il loro kimono. Regola numero due: da luglio l’accesso al Monte Fuji diventerà a pagamento e a numero chiuso, perché l’overtourism[1] rischia di soffocare un patrimonio dell’umanità.
Il Paese del Sol Levante, insomma, ricorda a tutti che disciplina e tradizione sono cardini irrinunciabili della propria cultura e su questo non si transige, nonostante la grande e risaputa ospitalità. Ma qualche turista ha iniziato a esagerare nella culla delle geishe, all’interno dell’antica capitale imperiale Kyoto, e adesso si cambia registro. Ed ecco il divieto, che non riguarderà però la strada principale, Hanamikoji, perché è una via pubblica.
Associato a lungo, e soprattutto a torto, dagli occidentali alle prostitute, il termine geisha indica invece una “persona d’arte”, con un dna preciso: canto, danza, suonare e la capacità di fare conversazione. Doti che hanno permesso fin dal 600 alle giovani istruite di guadagnarsi da vivere intrattenendo le persone.
Ebbene, Gion resta uno dei pochi luoghi in Giappone dove è possibile ancora incontrare le geishe, fasciate nei loro magnifici kimono, mentre si recano nelle case da tè o ai ristoranti. Già dal 2019, comunque, sono affissi ovunque cartelli in tre lingue con le regole da rispettare quando si incontrano le geishe: chi le fotografa senza permesso incorre in una multa fino a 10mila yen, 61 euro. Come riferisce il South China Morning Post, però, “stanno crescendo i casi di turisti fuori controllo”, così il consiglio comunale ha deciso che da aprile i vicoli di questo storico quartiere saranno limitati, oltre che alle geishe, ai loro clienti e ai residenti.
In Giappone, peraltro, il turismo va a gonfie vele[2] e negli ultimi sei mesi ha fatto segnare una ripresa tale che nel 2024 dovrebbe essere superato il record di 31,88 milioni di visitatori del 2019.
Forse anche per questo dal primo luglio solo 4.000 persone al giorno potranno accedere all’iconico Monte Fuji – dal sentiero Yoshida, quello più popolare – pagando una tassa di 2.000 yen, 12 euro. Inoltre, non potranno partire tra le 16:00 e le 02:00, una mossa per arginare le cosiddette “scalate a proiettile”, cioè senza pause. Una misura adottata dal governo regionale a causa dei percorsi congestionati, incidenti, rifiuti lungo i sentieri ed escursionisti con un abbigliamento considerato inadeguato.
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