Le autorità locali giapponesi hanno scelto di raddoppiare la per gli escursionisti del Monte Fuji. Da 12 euro siamo infatti saliti a 24 euro (4mila yen) a persona. Ma non finisce qui: la tassa sarà inoltre estesa a tutti i sentieri escursionistici della montagna.
L’anno scorso la prefettura di Yamanashi, dove si trova il Monte Fuji, aveva introdotto un biglietto d’ingresso di 12 euro (2mila yen), ma la misura riguardava il sentiero Yoshida, l’itinerario escursionistico più popolare sul vulcano attivo.
È stata anche introdotta una quota giornaliera massima di 4mila ingressi prenotabili online. L’obiettivo di tutta l’operazione è la tutela ambientale della zona e anche migliorare la sicurezza delle escursioni. Insomma, secondo le autorità giapponesi, si tratta di restrizioni necessarie.
Il prezzo di accesso al sentiero Yoshida sarà quindi raddoppiato per la stagione di arrampicata, da luglio fino a settembre. La vicina prefettura di Shizuoka ha deciso, come risposta, di applicare lo stesso prezzo agli altri tre sentieri che portano alla vetta che erano percorribili gratuitamente. Secondo il ministero dell’Ambiente già nel 2024 con il biglietto a 12 euro il numero di escursionisti sul Monte Fuji era già sceso a 204.316 rispetto ai 221.322 scalatori registrati l’anno precedente.
Ma, nonostante questo calo, «200mila escursionisti sono ancora un numero enorme», ha dichiarato Natsuko Sodeyama, funzionario della regione di Shizuoka, che ha aggiunto: «Nessun’altra montagna in Giappone attira così tante persone in poco più di due mesi. Le restrizioni sono quindi necessarie per garantire la sicurezza dei visitatori».
Un overoturism che riguarda non solo il Monte Fuji ma anche tutto il Giappone, alcuni luoghi in particolare come la città di Kyoto, che registra numeri sempre più importanti e che destano preoccupazione: nel 2024, il Paese ha accolto infatti 36,8 milioni di visitatori.