Giordania, appello ai turisti: «Paese sicuro, no psicosi Medio Oriente»
Giordania, Paese di suggestioni: bellissimo, ospitale, sicuro. Ma dal 7 ottobre scorso, cioè dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas nella striscia di Gaza, il turismo ha subito una significativa contrazione. Ce ne ha parlato ad Amman, in occasione del nostro viaggio in Giordania con Boscolo Tours, il direttore del Jordan Tourism Board, Abed al Razzaq Arabiyat.
«A causa della difficile situazione in Palestina, abbiamo tristemente notato che molti turisti italiani ed europei esitano a visitare il nostro Paese. Ne siamo addolorati perché qui, contrariamente a quanto si pensa, non c’è la percezione del conflitto che si sta consumando nella striscia. La Giordania è una destinazione sicura e autentica, con siti archeologici imperdibili, unici al mondo».
Effettivamente preoccupanti i dati sui visitatori provenienti dall’Europa: nei mesi di gennaio e febbraio 2024 sono arrivati nel Paese 95.666 visitatori, il 42% in meno dello stesso periodo del 2023, quando sono stati 165.692. Un danno economico altissimo per la Giordania che per superare l’impasse sta studiando degli interventi specifici volti ad attirare nuovamente i viaggiatori. Interventi, per quanto riguarda il trade in Italia, che si svolgono con operazioni di co-marketing e di formazione attraverso diversi canali e un importante supporto rivolto alle linee aeree a partire da Royal Jordanian fino alle low cost.
A proposito di Royal Jordanian, al nostro rientro all’aeroporto di Fiumicino, ci aspettava Ramzi Zawaideh, area manager Italy & Malta della compagnia di bandiera giordana.
Com’è la situazione attuale per quanto riguarda i vostri collegamenti da e per l’Italia?
«Abbiamo effettivamente avuto un po’ di paura per via della diminuzione dei viaggi in tutta l’area geografica. Ma, come avete avuto modo di vedere, la Giordania è tutta sicura, anche perché manteniamo una posizione neutrale nei confronti del conflitto e stiamo cercando di risolvere i problemi nella zona. Per questo confidiamo che il turismo torni a essere lentamente quello precedente al 7 ottobre. In gennaio e febbraio abbiamo registrato un calo delle richieste, il che ci ha indotto a ridurre le nostre partenze. Attualmente abbiamo 5 voli alla settimana da Roma e 4 da Milano, ma per l’estate intendiamo aumentare i collegamenti da Fiumicino, che diventeranno quotidiani. A ottobre, poi, siamo certi che la situazione sarà migliorata e quindi vogliamo proseguire con questa programmazione».
Quali programmi di lavoro avete con i tour operator come Boscolo?
«Abbiamo notato un notevole cambiamento nelle modalità di prenotazione dei viaggi. Oggi la tendenza è prenotare “last minute”. Mentre nel passato le prenotazioni dei voli, e quindi dei viaggi, avvenivano 3-4 mesi prima della partenza, ora notiamo un accorciamento dei tempi di decisione, anche di un paio di settimane, al massimo un mese prima. Chi vuole venire in Giordania ascolta l’esperienza di chi torna e testimonia il fatto che si tratta di un Paese sicuro, quindi prenota. Abbiamo visto che a febbraio i nostri voli si sono riempiti in 2-3 settimane. Questo ci stimola a lavorare in un modo differente e crediamo che anche i tour operator, quindi, dovrebbero iniziare a lavorare considerando la tendenza a viaggiare “last minute”. In questo senso si potrebbe fare un lavoro importante, anche con Boscolo».