«Giordania, meta sicura»: Royal Jordanian fa da garante
Diventare sempre più una compagnia aerea per i tour operator e il turismo in Giordania e al tempo stesso posizionare Amman come il principale gateway per l’intera regione del Medio Oriente. Sono i due pilastri della strategia di Royal Jordanian illustrata dal chief commercial officer della compagnia, Karim Makhlouf, nel corso di Ttg Travel Experience.
Il vettore giordano è in piena espansione: l’obiettivo per i prossimi 5 anni è di raddoppiare la flotta, passando dagli attuali 23 a 43 aeromobili, allargando di pari passo anche il network. «Nei mesi scorsi abbiamo iniziato a incrementare i collegamenti – precisa il manager – con l’apertura di Milano, Lione, Stoccolma, Dusseldorf, Brussels. A gennaio apriremo Stansted, poi Manchester e altre destinazioni si aggiungeranno». Per quanto riguarda l’Italia si stanno aumentando le frequenze per arrivare gradualmente a voli giornalieri su Roma e Milano, per poi proseguire con le aperture su Venezia e Bologna. Il focus resta comunque il turismo leisure verso la Giordania, che nonostante la guerra in Israele riteniamo al momento una destinazione assolutamente sicura, e per questo c’è la massima apertura a sviluppare collaborazioni con tour operator e agenti di viaggi, attraverso i nostri uffici di Roma e Milano».
Nonostante i tragici scontri tra palestinesi e israeliani in corso in questi giorni oltre confine, durante Ttg Travel Experience il Jordan Tourism Board (Jtb) ha voluto rassicurare i visitatori sul ruolo di Paese pacifico e moderato della Giordania, garantendo sicurezza e stabilità all’interno dei propri confini per residenti e turisti che in questo periodo di alta stagione stanno continuando a visitare a migliaia il Paese.
«L’idea adesso è promuovere la Giordania, lavorando fianco a fianco con Jtb e usando il vettore in modo più efficace che in passato – continua Makhlouf – perché ritengo che meriti più di 4,5 milioni di visitatori e che Royal Jordanian sia la compagnia aerea perfetta per stimolare il turismo con i tour operator. Il mio obiettivo è cambiare la percezione della Giordania, che oggi è conosciuta soprattutto come un hub culturale, mentre vogliamo espandere maggiormente l’area del lifestyle. Abbiamo Petra che è una delle sette meraviglie del mondo, Jerash che è un sito di grande fascino, il Mar Morto, il Wadi Rum, ma c’è molto altro da scoprire, a cominciare dalla bellezza di Amman, ancora poco conosciuta, o l’offerta del turismo eno-gastronomico. Attualmente l’età media dei visitatori in Giordania è un po’ più alta che in altri paesi, perché la maggior parte sono turisti culturali. Ma vogliamo attrarre anche le giovani famiglie, per le quali Aqaba rappresenta la destinazione balneare ideale, un po’ come Rimini, in quando offre le migliori opportunità per il diving, lo snorkeling, ed è solo a un’ora da Petra, che si può visitare con escursioni in giornata».
Il manager sottolinea inoltre l’intento di fare di Amman, destinazione che definisce tra le più moderne e attrattive del mondo arabo, la principale porta d’accesso all’area mediorientale. «La capitale vanta una vivace scena artistica – conclude – ben dieci hotel 5 stelle e può quindi essere la meta ideale per un city-break di tre notti o una tappa di un viaggio più strutturato».
*Aggiornamento ore 22.50: centinaia di persone hanno assaltato la sede dell’ambasciata israeliana ad Amman, in Giordania, in seguito all’attacco all’ospedale al-Ahly a Gaza City. Le immagini mostrano centinaia di manifestanti che si proteggono il volto dopo aver appiccato il fuoco all’esterno dell’ambasciata. Le agenzie riferiscono grande preoccupazione tra i viaggiatori in partenza per la Giordania.
Con una nota ufficiale è intervenuto anche il re giordano Abdallah. Queste le sue parole: «La guerra è entrata in una fase pericolosa, che trascinerà la regione in una catastrofe. L’attacco all’ospedale di Gaza è un vile massacro contro innocenti civili che non può essere tollerato. Israele deve fermare la sua brutale aggressione a Gaza».