by Redazione | 5 Luglio 2022 13:45
Grandi flussi già quest’anno e nuove tendenze per il prossimo da parte del turismo scolastico, su cui Bandusia e Didatour, in collaborazione con il centro studi La Fabbrica, hanno svolto un’indagine coinvolgendo oltre 1.000 insegnanti.
Stando alle rilevazioni, aumenta sempre di più la voglia di viaggiare e cambiano le abitudini: si prolunga la durata e l’Italia si conferma la meta favorita dalle scolaresche. Concluso il picco emergenziale che ha interessato ancora l’inizio dell’anno, in primavera inoltrata è stata netta e chiara la voglia degli studenti e degli insegnanti di tornare in viaggio.
A MAGGIO PICCO DEL 75%. I risultati dell’indagine sono stati presentati durante il webinar “Il nuovo turismo scolastico. L’opinione delle/dei docenti edizione 2022”: «La maggior parte dei docenti ha dichiarato di aver effettuato delle gite non appena le condizioni lo hanno permesso, con un picco significativo nel mese di maggio 2022 (75%)», ha dichiarato Valentina Marasco, country manager Italy Bandusia.
Anche per l’anno prossimo le previsioni sono molto positive: il 96% dei docenti ha confermato di voler svolgere almeno un’uscita didattica in giornata nell’anno scolastico 2022-2o23. Dal questionario emerge anche come le tendenze della domanda ritornano ai dati del 2019, anno in cui tutti gli operatori hanno segnalato un forte aumento delle richieste e prenotazioni, crollate dall’avvento della pandemia. Sono sempre di più gli insegnanti di istituti primari e secondari di primo grado che ipotizzano di programmare viaggi di più giorni (+12% per le primarie, +3% per le secondarie di primo grado).
Per quanto riguarda invece il periodo degli spostamenti, i mesi primaverili si confermano i favoriti dalle scolaresche, anche se è aumentata la percentuale di chi ipotizza uscite e viaggi d’istruzione anche nel periodo autunnale, con una preferenza per i mesi di ottobre-novembre (23% delle/dei docenti delle secondarie di primo e secondo grado).
DESTINAZIONE ITALIA. Il dato relativo alla destinazione ipotizzata per i viaggi di più giorni nelle scuole secondarie di primo grado è in controtendenza rispetto alle abitudini pre Covid-19, e favorisce il Bel Paese. Il 10% dei docenti in più rispetto alle ricerche degli anni passati ha dichiarato di voler preferire la destinazione Italia piuttosto che l’estero per i viaggi d’istruzione di più giorni. «Si tratta di una grande opportunità per il turismo nazionale che dovrà prendere in considerazione le principali variabili di scelta delle/dei docenti per promuoversi e attirare i flussi del turismo scolastico: la pertinenza della proposta con il programma didattico, il prezzo e la facilità nel raggiungere la destinazione», sottolinea Valentina Marasco.
Le preferenze della scuola secondaria di secondo grado tornano invece velocemente ai dati pre Covid-19, con il 59% degli insegnanti che conferma la volontà di svolgere viaggi d’istruzione all’estero. Questo dato è sintomo, riscontrato su più fronti, di una visione di maggiore libertà nella scelta delle mete più in linea al percorso di studi di ragazze e ragazzi.
IL NUOVO RUOLO DELLE VISITE ONLINE. Il 25% degli intervistati per ogni grado ha continuato a svolgere visite online durante l’anno scolastico da poco concluso. Per il prossimo anno, un docente su due dichiara di essere disposto a pagare per le visite a distanza, purché siano ritenute di qualità ed effettivamente formative per alunne e alunni. Per incontrare le necessità del target scuola, quindi, queste proposte dovranno prevedere: l’integrazione tra attività online e in loco, il coinvolgimento e l’aderenza a tematiche coerenti con i piani di studio, come l’educazione civica.
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