Lentamente, quasi in sordina. Eppure, nonostante l’allarme terrorismo e i timori sulla sicurezza mai sopiti, gli studenti italiani hanno ricominciato a viaggiare. La conferma arriva da uno dei tour operator specializzati nel turismo scolastico. «Dopo un 2016 disastroso, quest’anno sembra essere cominciato sotto i migliori auspici – spiega Ezio Moretti, titolare di Caravantours, t.o. che da dal 1984 accompagna in gita alunni e professori – Ad oggi, in verità, non abbiamo ancora dei dati per capire in che percentuale siano cresciuti i viaggi di istruzione, ma di sicuro il comparto ha ricominciato a funzionare».
Dopo gli attacchi di matrice islamica messi a segno in alcune città europee, come Parigi, Bruxelles e Londra, che di fatto avevano spinto genitori e professori a rinviare le classiche gite d’istruzione a tempi migliori provocando un duro stop al mercato, le classi italiane hanno scelto di non rinunciare ai viaggi.
«Non solo – continua Moretti – registriamo una crescita soprattutto nell’incoming, ovvero gruppi di studenti stranieri che scelgono l’Italia per conoscere ed esplorare i nostri monumenti e le nostre città d’arte. Noi lavoriamo principalmente con comitive provenienti dalla Francia e dal Benelux offrendo itinerari di cinque giorni per toccare quante più mete possibili, Roma compresa».
E per gli italiani che scelgono di andare all’estero? «Abbiamo rimodulato le offerte e, invece dei centri più importanti, ci siamo concentrati su luoghi meno conosciuti, ma altrettanto interessanti». Quindi se Parigi continua a essere considerata obiettivo sensibile in caso di attentati, gli itinerari culturali francesi puntano sulla Normandia o i castelli della Loira. «Anche per l’Inghilterra, complice la svalutazione della sterlina, abbiamo ricevuto numerose richieste per destinazioni fuori Londra». Resta gettonatissima la Spagna e cominciano a farsi spazio alcuni Paesi dell’Est che, soprattutto negli ultimi anni, hanno messo a punto dei pacchetti ad hoc dedicati agli studenti delle scuole primarie e secondarie.
Anche Marco Zampieri, responsabile del turismo scolastico di Fiavet Lazio e titolare dell’agenzia Scipiù, parla di «segnali di ripresa». Con un tasto dolente. La scomparsa degli itinerari culturali nel Centro Italia, ovvero nelle Marche, Abruzzo e Molise, tagliate completamente fuori dalla programmazione del turismo scolastico. «Quelle che una volta erano considerate le mete classiche delle gite degli alunni, come Assisi o Urbino, soprattutto per le scuole del Lazio, dopo il terremoto sono considerate off limits. Su 400 preventivi mi è arrivata una sola richiesta per il Parco Nazionale dell’Abruzzo. È invece boom di viaggi di istruzione in Campania, dove la maggior parte delle strutture ricettive registra il tutto esaurito».
Anche Roma sembra in forte ripresa. «Quest’anno la maggior parte delle richieste riguarda la Capitale e il Vaticano», spiega Sergio Colavecchia, titolare di Bussola on the road, agenzia che da circa 10 anni propone tour di istruzione e viaggi studio soprattutto per le scuole del Nord Italia. Si piazza di diritto tra le mete culturali più ambite anche Torino – che offre la visita alle meraviglie del museo egizio rinnovato e a quello del cinema – l’Emilia Romagna e Napoli. «Cominciamo anche a fornire i primi preventivi per possibili itinerari naturalistici – osserva Colavecchia – ma i percorsi artistici e storici rappresentano ancora la fetta più importante del settore».
“Learning by doing” alle Grotte di Pertosa
Non solo monumenti e città d’arte. I pacchetti turistici pensati per le scuole mirano sempre di più a far vivere agli alunni delle esperienze uniche a metà strada tra il divertimento e l’istruzione. Lo dimostra l’offerta didattica delle Grotte di Pertosa, una suggestiva oasi naturalistica situata nel cuore del Parco nazionale del Cilento, in provincia di Salerno. In questo luogo affascinante, tra i siti speolologici piu apprezzati dai visitatori, gli studenti possono scoprire le antiche caverne navigando il fiume sotterraneo Negro, studiare come si formano le stalattiti, analizzare come l’acqua si trasforma in energia e scoprire particolari piante che tingono o animali che vivono in assenza di luce.
Oltre alle visite in grotta, i progetti didattici prevedono anche tour guidati al museo archeologico e al museo del suolo. E laboratori basati sul “learning by doing” che permettono ai ragazzi di imparare divertendosi e visite sperimentali differenziate a seconda delle età e del percorso scolastico. Così, se per i più piccoli c’è un elfo ad accompagnarli nel sottosuolo, gli studenti delle scuole primarie sono accolti da una donna preistorica che li invita a conoscere la sua particolare casa e la sua vita, mentre chi già frequenta le scuole superiori può scoprire le magie sotterranee grazie a Cerere, la divinità materna della terra.