C’è anche la Terra Santa giordana tra le molteplici opportunità di viaggi e visite all’insegna del Giubileo 2025. La Giordania ha infatti stabilito un modello di armonia e coesistenza tra le sue comunità cristiane e musulmane, e intende promuoversi tra i viaggiatori cristiani e i cattolici di tutto il mondo proponendo i suoi luoghi di pellegrinaggio cristiani nel Regno Hashemita. Molti dei profeti menzionati nella Bibbia, da Abramo a Mosè, da Elia a Giovanni Battista, Gesù e gli apostoli calcarono infatti il suolo giordano, come racconta il Vangelo.
Il Vaticano riconosce cinque luoghi di pellegrinaggio in Giordania: Betania oltre il Giordano, il sito del battesimo di Gesù Cristo, il Monte Nebo, dal quale Mosé poté vedere la Terra promessa, la Chiesa di Nostra Signora della Montagna ad Anjara, venerata come il luogo dove passarono Gesù e Maria, Tell Mar Elias, luogo di culto dedicato al profeta Elia, e Macheronte, dove Giovanni Battista fu decapitato. L’appartenenza alla Terra Santa è uno degli elementi dell’unicità dell’identità arabo-cristiana giordana e spiega gli sforzi della Giordania per preservare i luoghi santi del cristianesimo.
Tra le strategie del Jordan Tourism Board c’è proprio la promozione del turismo religioso con un’offerta che comprende anche numerosi siti archeologici oltre al percorso di pellegrinaggio cristiano che collega il sito del battesimo di Betania con il Monte Nebo, Macheronte e altri importanti siti religiosi. Il Giubileo 2025 è quindi l’occasione per rilanciare l’importanza e la santità del pellegrinaggio cristiano ai cinque siti giordani approvati dal Vaticano. La Giordania, inoltre, è l’unico Paese ad essere stato visitato da quattro papi, a partire da Papa Paolo VI nel 1964, seguito dalle visite di Papa Giovanni Paolo II nel 2000, Papa Benedetto XVI nel 2009 e Papa Francesco nel 2014.