Giubileo, nodo bus: il travel richiama il Campidoglio
A countdown in corso, ci mancava anche la grana pullman per l’Anno Santo, dopo i timori di matrice britannica. Se da una parte, infatti, le associazioni del turismo organizzato – Assoviaggi-Confesercenti, Cna Turismo, Etoa, Fiavet e Fto-Federazione del turismo organizzato di Confcommercio – accolgono “con favore i passi intrapresi dal Commissario Straordinario per il Giubileo, Roberto Gualtieri, anche se non sono sufficienti”, dall’altra contestano le riduzioni tariffarie introdotte dal Dipartimento Mobilità di Roma per alcune categorie di utenti dei servizi di bus turistici.
“Sono troppo limitate e creano ulteriore confusione”, denunciano in merito alla direttiva emanata il 19 novembre, che modifica l’ordinanza del 26 settembre sulle tariffe in vigore per tutto il periodo del Giubileo. Andiamo più a fondo e analizziamo, punto per punto, il “caso bus turistici”.
“Offrire sconti sulle gite scolastiche per bambini sotto i 14 anni esclude la maggior parte dei viaggi educativi – attaccano le associazioni – Le esenzioni per gli utenti su sedia a rotelle non affrontano le esigenze di molte persone con gravi difficoltà di mobilità che non utilizzano carrozzine. Ancora più preoccupante l’esenzione per i grandi gruppi di pellegrini legati alle diocesi, che lascia invariati i problemi di traffico, penalizzando un segmento del turismo organizzato che porta visitatori ad alto potere di spesa a Roma. Questi turisti contribuiscono significativamente all’economia della città durante tutto l’anno e sostengono i posti di lavoro lungo tutta la filiera del turismo”.
Nel mirino delle associazioni anche il mancato coinvolgimento sulle loro proposte, come l’introduzione di tariffe scontate per i trasferimenti dagli aeroporti agli hotel in città. “È assurdo che i permessi per accedere agli alloggi a Roma costino il doppio rispetto ai trasferimenti dall’aeroporto all’hotel. Questa decisione avrà un impatto negativo su tutto l’ecosistema turistico della Capitale. Più in generale, gli autobus turistici vengono ingiustamente presi di mira con il pretesto di decongestionare il centro città, nonostante studi dimostrino che ogni autobus toglie dalle strade l’equivalente di almeno 12 auto”.
“Il paradosso è che anche quando i bus lasciano l’Urbe per trasportare i visitatori verso destinazioni vicine, continuano a pagare tariffe, contrariamente ai principi di diversificazione turistica e riduzione del traffico. Nel frattempo, se l’accesso ai veicoli di grandi dimensioni sarà ulteriormente ridotto, è certo che aumenterà il traffico di minivan e altri mezzi a noleggio nel centro storico, aggravando la congestione”.
Infine, occhio alle difficoltà logistiche causate dalla rimozione delle aree di sosta in Via Claudia senza fornire alternative pratiche per accedere a luoghi di interesse come il Colosseo: “I gruppi di visitatori – avvertono le sigle – saranno costretti a scendere da autobus privati parcheggiati lontano, per poi puntare su un sistema di trasporto pubblico a Roma notoriamente inaffidabile, il che rende più difficile la supervisione dei gruppi”.
“Speriamo in soluzioni che vadano oltre queste misure parziali, che riflettono una scarsa comprensione dei settori del turismo e della mobilità. Chiediamo una reale sinergia con il comparto del turismo organizzato, simile all’approccio adottato a Parigi per le Olimpiadi, dove sono state raggiunte soluzioni efficaci per soddisfare le esigenze di tutte le parti interessate. È fondamentale stabilire regolamenti ragionevoli e stabili, poiché il settore turistico ha bisogno di certezze normative per pianificare servizi a medio e lungo termine”.