«È un nuovo modello di business che si inaugura. Ryanair ha i margini un po’ sotto pressione a causa degli scioperi pur rimanendo sempre una compagnia aerea profittevole», sottolinea Andrea Giuricin, docente di Economia dei Trasporti all’università Bicocca di Milano».
Aumenteranno i prezzi?
«Non è detto. Ryanair dovrebbe compensare la policy con un ulteriore calo delle tariffe. Per anni Wizz Air ha portato avanti il modello ultra low cost con i ricavi da ancillary arrivati al 48%. Ora la linea ungherese ha fatto retromarcia, ma se l’obiettivo è aumentare i margini e avere maggiori ricavi, la strada è giusta».
Di che numeri si parla?
«Il 25% dei ricavi di Ryanair viene dalle ancillary. Con la nuova policy bagagli potrebbe superare il 30% nel giro di pochi mesi. Ryanair è il beta tester di questo modello. Se avrà successo, anche le compagnie tradizionali lo seguiranno. Così come è stato con le tariffe Light che hanno ricalcato le offerte del vettore irlandese».
E il problema puntualità?
«L’efficienza è una motivazione secondaria. La perdita di tempo ai gate era l’applicazione del tagliando per i bagagli a mano da mettere in stiva. Ripeto, la spinta principale è aumentare i ricavi».