Bollato in passato come fenomeno di abusivismo e di “clandestinità imprenditoriale” il fenomeno degli affitti brevi incassa un pieno riconoscimento da Stockilist. La piattaforma di analisi certifica come il mercato delle vacanze extra alberghiere, legate agli affitti in appartamenti o ville private, abbia registrato una crescita impressionante negli ultimi dieci anni, spinto dallo sviluppo tecnologico, dal cambiamento delle preferenze dei consumatori e dalla crescente popolarità di alloggi alternativi. Al punto che oggi generano circa il 10% delle entrate globali connesse ai viaggi e al turismo con tassi di crescita che in taluni Paesi europei presentano la doppia cifra.
Secondo i dati presentati, infatti, si prevede che entro quest’anno gli affitti per le vacanze diventeranno un settore dal valore di 100 miliardi di dollari, vale a dire quasi 119 miliardi di euro in grado di generare addirittura più entrate rispetto a crociere e campeggi.
Un exploit non certo casuale: l’ascesa di piattaforme come Booking.com, Airbnb e Vrbo ha certamente rivoluzionato le soluzioni per le vacanze, sia su lato offerta che sul versante della domanda, fornendo ai proprietari un facile accesso per pubblicare gli affitti e connettersi più velocemente con i viaggiatori e moltiplicando, per questi ultimi, le opzioni di scelta. Le versioni delle app mobili delle piattaforme e le loro interfacce intuitive non hanno fatto altro che alimentare la crescita del mercato, aiutandolo a incassare più entrate in una virtuosa sequenza esponenziale.