Archiviata l’esperienza in Uvet, Glauco Auteri torna sul mercato con Viagger, nella sostanza una rete evoluta di agenzie di viaggi. La sfida è questa: restare agenti ma porsi di fronte al cliente rinnovati, mescolando al meglio hard e soft skill, e tenendo bene in mente un concetto, quello del booking and delivery, che poi è la chiave di volta del progetto. «Cuore italiano e organizzazione svizzera», afferma il general manager Auteri, determinato e consapevole della forza della squadra messa in piedi: «Augusto Odone e Diego Ricchiuti hanno un’esperienza considerevole, e insieme possiamo dare valore alle agenzie», che oggi hanno, quindi, un’alternativa in più.
«In strada, precisamente su Corso San Gottardo a Chiasso. Con Augusto e Diego siamo amici da tempo, e le nostre esperienze sono diverse ma tutte legate al turismo. Abbiamo deciso di capitalizzarle e dare vita a Viagger, tra l’altro in un momento disruptive. La nostra sede operativa è a Milano, quella legale in Svizzera».
Qual è l’obiettivo principale?
«Creare un impresa strutturata, che dia l’opportunità giusta agli agenti di viaggi per rinnovarsi. Non dovranno assolutamente cambiare lavoro, ma modificare il modo di farlo. Il cliente non va aspettato, bisogna andare a prenderselo».
Come state componendo il portfolio? Immaginiamo ci sia una selezione di agenzie…
«Subito dopo il lancio abbiamo ricevuto tante richieste di informazioni e, quotidianamente, stiamo gestendo le varie relazioni. In questo momento è importante fare mente locale e capire come riorganizzarsi. Secondo me prima di settembre-ottobre il flusso outgoing non riprenderà, quindi c’è il tempo necessario per organizzare il team la meglio e stilare i programmi operativi. Dietro le quinte c’è tutto uno staff dedicato, come ad esempio quello che si occupa della selezione dei curriculm, che tra l’altro gestiamo anche attraverso uno psicologo, perché le competenze non devono essere solo tecniche, ma anche tanto umane. Siamo aperti solo ad agenti con almeno 5 anni di esperienza comprovata, e con loro sviluppiamo abilità effettive».
Ci spieghi meglio il discorso del booking and delivery…
«Sono due asset fondamentali, che abbiamo deciso di ridefinire con un concetto più contemporaneo. La prenotazione la identifichiamo come il momento più intimo tra un agente di viaggi e il proprio cliente, e noi la portiamo a domicilio. Quindi, la fai quando e dove vuoi. Il delivery è il valore effettivo che oggi, dopo mesi di lockdown, stiamo tutti cercando un po’ di più. Questa impostazione crediamo che rafforzi molto l’intimità umana, con il tutto supportato dal digitale».
Su quale tipo di accordi siete diretti?
«Stiamo valutando diverse opzioni di alleanze strategiche, e devo dire che cono pervenute richieste anche da fronti inaspettati. Vogliamo che la nostra dimensione sia, comunque, internazionale. Il disegno che c’è dietro è importante e il progetto da creare è industriale. Intanto abbiamo stretto un accordo con la travel blogger Claudia Benedetti, che offrirà contenuti esclusivi nella sezione Viagger Lux del nostro sito web».
Il tutto rigorosamente paperless…
«Sì. Non utilizzeremo carta, né per i cataloghi, né per i contratti. Nemmeno per i pagamenti. Saremo 100% no paper, sotto il segno della sostenibilità».