Gli hedge fund chiedono il fallimento di Moby
Giovedì 3 ottobre il Tribunale di Milano esaminerà l’istanza di fallimento contro il gruppo Moby – società presieduta dall’armatore Vincenzo Onorato – presentata da alcuni fondi di investimento.
Finora Moby ha rispettato le scadenze finanziarie, ma gli hedge fund temono che il gruppo non sia in grado di onorare le scadenze di pagamento degli interessi nel 2020 e hanno quindi presentato istanza di fallimento paventando il rischio di una possibile insolvenza. I fondi hanno acquistato buona parte del bond da 300 milioni negli ultimi mesi e ritengono che Moby non stia avendo una gestione corretta della società e che questo metta a rischio il patrimonio del gruppo.
A settembre il Gruppo aveva denunciato i fondi di investimento alla Procura della Repubblica per “diffamazione”, in riferimento alla cessione di Moby di due traghetti alla compagnia danese Dfds in cambio di due navi più vecchie.
Nei giorni scorsi Assarmatori, l’associazione degli armatori, ha preso posizione schierandosi dalla parte della compagnia italiana e chiedendo regole contro la finanza speculativa nello shipping. “Ben vengano nuovi player finanziari in grado di sostenere anche gli sforzi che i gruppi armatoriali come Moby stanno ad esempio affrontando nel campo della tutela dell’ambiente – scrive in una nota il presidente di Assarmatori Stefano Messina – Ma è oggi necessario che questi gruppi cessino di considerare le navi, le rotte marittime e specialmente i marittimi, alla stregua di un gioco di Monopoli dove la partita si apre e si chiude in tempi strettissimi con plusvalenze milionarie a favore di chi specula”.
Il Gruppo Moby ha al suo interno anche Cin (Compagnia Italiana di Navigazione), ovvero Tirrenia, acquisita nel 2012, per cui riceve sussidi dallo Stato.