Si tratta della multa più alta di tutti i tempi per un’azienda hitech. Dopo anni di indagini coordinate dalla commissaria Margrethe Vestagera, la Commissione europea ha multato Google per 2,4 miliardi di euro con l’accusa è aver danneggiato la libera concorrenza, creando una posizione dominante nel settore delle ricerche per lo shopping online.
Stando ai dati raccolti dalla Commissione, da quando Google ha iniziato a mostrare il suo servizio dedicato allo shopping in testa alla pagina dei risultati, il traffico generato dal sistema è aumentato di 45 volte nel Regno Unito, di 35 in Germania, di 19 in Francia e di 14 volte in Italia. La Commissione ha anche rilevato una netta riduzione del traffico verso altri servizi analoghi a quello di Google, ma realizzati da motori di ricerca per gli acquisti online più piccoli. Una posizione dominante è consentita dalle norme dell’Unione Europea, ma solo a patto che chi la detiene non ne abusi e consenta agli altri di concorrere alla pari.
Google ha ora 90 giorni di tempo per interrompere le pratiche ritenute lesive della concorrenza, altrimenti riceverà ulteriori multe. Ma più probabilmente, il colosso americano deciderà di ricorrere in appello nelle sedi competenti, anche se in un post a firma di Kent Walker, senior vp & general counsel dell’azienda statunitense, le critiche alla commissione sono già state esposte. Secondo Walker, infatti, quando una persona usa Google «cerchiamo di darle quello che cerca. La nostra abilità di farlo bene non favorisce noi stessi, o un particolare sito o rivenditore, ma è il risultato di lavoro duro e costante innovazione, basata sui feedback degli utenti».