“Google monopolista”: la sentenza Usa che può rivoluzionare il web
I giganti del web sono ormai sotto controllo assoluto. “Google è un monopolista e ha agito come tale per mantenere il suo monopolio”, scrive in una sentenza il giudice Amit P. Mehta della corte distrettuale della Columbia, negli Usa.
La notizia l’apprendiamo dal Corriere della Sera, dove si legge che dal motore di ricerca di Google ci passiamo dunque in modo quasi obbligato secondo una sentenza che potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’intero settore delle big tech.
Come riporta il quotidiano nazionale, si è messa la parola fine a una causa che il Dipartimento di Giustizia americano aveva aperto nel 2020 con l’accusa a Google di posizione dominante nelle ricerche online (la sua fetta di mercato è di circa il 90% e deriverebbe da politiche scorrette). Il processo, iniziato lo scorso settembre, è durato 10 settimane e secondo la Casa Bianca si tratta di una “vittoria per il popolo americano. Gli americani meritano un Internet libero, equo e aperto alla concorrenza”.
Scendendo più nel dettaglio, Google ha violato ciò che viene definito nella seconda sezione dello Sherman Act, una legge antitrust americana che risale al 1890: “Chiunque monopolizzerà, o tenterà di monopolizzare, o si combinerà o cospirerà con qualsiasi altra persona o persone per monopolizzare qualsiasi parte del commercio tra i vari Stati o con le nazioni straniere, sarà considerato colpevole di illecito”.
Dopo la sentenza, il presidente per gli affari globali di Google, Kent Walker, ha subito dichiarato che presenteranno ricorso.