Dopo un giro di consultazioni lampo il Presidente della Repubblica ha assegnato a Giorgia Meloni la guida del nuovo governo, subito accettata senza riserva.
Tra i ministri con portafoglio quello del Turismo, che diversamente dai rumors di queste ore che lo vedevano accorpato allo Sport, rimarrà tale e vedrà a capo di via di Villa Ada un nome che in molti credevano “bruciato”: la nota Daniela Santanchè, arruolata nelle file di Fratelli d’Italia e attiva già da tempo nelle battaglie a favore dei balneari.
Un nome storico della politica italiana, che si era detto “divisivo” e che ha già suscitato ampie polemiche, ma che alla fine – nel gioco di equilibri del nuovo esecutivo – ha avuto la meglio.
Qualche ora prima della rivelazione della squadra di governo a chi, tra i giornalisti, le domandava “dovremo chiamarla ministra a breve?”, Santanchè rispondeva “non so niente, non mettiamo il carro davanti ai buoi: aspettiamo”.
Alla fine – dopo una lunga girandola di nomi – l’incarico è arrivato. Con la fiamma tricolore che ora sventola anche sul Mitur.
Dagli esordi nel 1995 in Alleanza Nazionale come collaboratrice personale di Ignazio La Russa, la pasionaria Santanchè ha attraverso tre decenni sulla cresta del centrodestra. È stata anche, nel 2010, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio nel governo Berlusconi IV. Nel 2016 è passata da Forza Italia a Fratelli d’Italia, dove attualmente è arruolata.
Su Twitter la neo ministra ha subito ringraziato il Capo dello Stato Sergio Mattarella per la fiducia, promettendo: «Metterò tutto il mio impegno per rilanciare il turismo in Italia e l’economia di migliaia di famiglie impiegate in questo importante settore».
Tra gli altri ministeri affini al travel, quello delle infrastrutture affidato a Matteo Salvini, che sarà anche vice presidente del nuovo esecutivo.