by Antonella Caporaso | 15 Maggio 2019 7:46
Con ben 28 eventi, da maggio a novembre, il Grand Tour delle Marche 2019, circuito esperienziale di eventi varato da Tipicità ed Anci Marche in occasione di Expo 2015, è divenuto una vera e propria mappa di successo a livello nazionale. Infatti, nell’arco di sette mesi, prende vita uno storytelling del territorio marchigiano attraverso le manifestazioni che hanno per tema il cibo e la manualità. Una fantastica narrazione della regione raccontata utilizzando due dei suoi più peculiari attrattori, per l’appunto l’enogastronomia ed il “saper fare”.
«È una proposta a tutt’oggi estremamente innovativa, studiata sulle esigenze di un viaggiatore internazionale. Non a caso il 2019 è l’anno del turismo lento ed il Grand Tour delle Marche è concepito proprio per rendere fruibile un’esperienza immersiva ed originale», spiega il direttore Angelo Serri.
Non solo eventi, ma anche una piattaforma digitale integrata, con la possibilità di crearsi soluzioni di viaggio su misura, servizi a terra fino “all’ultimo miglio”, connessioni tra le diverse iniziative del circuito ed un Tipicità Village ad animare gli appuntamenti.
Con lo slogan “Il modo migliore per viaggiare nelle Marche è viverle”, il Grand Tour delle Marche esplora da nord a sud i variegati ambienti di questa terra che, come in un fantastico caleidoscopio, disegnano i paesaggi e le sensazioni offerte dall’unica regione d’Italia con il nome al plurale: dai sapori del pesce dell’Adriatico all’ambiente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dove si coltiva la particolare mela rosa. Numerose le iniziative dedicate ad autentiche prelibatezze, tra le quali l’amarena di Cantiano, la crescia de.co. di Frontone, il raro fungo spignolo, la celeberrima oliva ascolana, la cicerchia, la birra artigianale ed il preziosissimo tartufo.
Spazio anche alla manualità con eventi dedicati al restauro del mobile antico e all’artigianato artistico, al ricamo e al cappello, alla pelletteria e agli strumenti musicali, tra i quali la fisarmonica, vero e proprio vanto dell’ingegno Made in Marche nel mondo. Non mancano iniziative legate alla religiosità popolare e alla tradizione contadina, come l’infiorata, i riti della vendemmia e l’arte di realizzare riproduzioni di celebri santuari con le spighe di grano, oppure collegate ad avvenimenti storici, a testimonianze archeologiche ed alla libera poesia.
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