Sono circa mille i pellegrini morti, in gran parte egiziani, per il grande caldo a La Mecca. Questo è, fino ad ora, il tragico bilancio del pellegrinaggio ai luoghi sacri dell’Islam, che si svolge ogni anno nel dodicesimo mese del calendario per cinque o sei giorni. Un caldo estremo anomalo anche per l’Arabia Saudita, dove in questi giorni si sono toccate punte di 50 gradi.
Secondo le regole dell’Islam, ogni musulmano almeno una volta nella vita deve recarsi alla Kaaba della Mecca. Ciò presuppone uno spostamento davvero ingente di persone che da ogni parte del mondo si mettono in cammino per raggiungere i luoghi sacri. Tanto che quest’anno Gruppo Saudia, in vista della stagione dell’Hajj, come si chiama il periodo del pellegrinaggio, aveva predisposto un piano operativo straordinario per facilitare e sostenere lo spostamento dei pellegrini: assegnati oltre 1,2 milioni di posti speciali di Saudia Airlines, la compagnia di bandiera dell’Arabia Saudita, e offerta la disponibilità di più di 150 aeromobili addizionali. Ma il caldo eccezionale non era stato previsto.
Purtroppo, non è la prima volta che il pellegrinaggio causa numerosi morti, di solito provocati dalla grande massa di persone che si accalca attorno alla Kaaba per pregare e lanciare pietre contro tre enormi muri di cemento, che rappresentano Satana. Questa volta alla ressa si è aggiunta la forza particolarmente distruttiva del sole cocente, che ha ucciso soprattutto donne e anziani.
La Missione egiziana del turismo dell’Hajj, ente preposto a organizzare e prestare assistenza ai pellegrini in partenza dal Cairo, ha precisato che ci sono anche molti dispersi, per ora 142, nel conteggio delle vittime e alcuni sono stati localizzati tra i feriti ricoverati negli ospedali sauditi, quindi, per il bilancio definitivo occorrerà attendere giorni.
Gli egiziani che si sono registrati come pellegrini sono 56.000, su 1,83 milioni di musulmani che hanno partecipato quest’anno ai riti dell’Hajj, ma le ricerche sono ostacolate dal fatto che molti partono senza darne notizia alla Missione, oppure sono partiti per normali vacanze, unendosi poi al pellegrinaggio.