Cambiare ancora, guardando avanti. E scrollarsi di dosso persino quel tocco vintage che richiama i vecchi fasti di Bit. È il mantra di Simona Greco, art, fashion, hospitality and travel director di Fiera Milano, colei che di fatto ha reinventato la Borsa Italiana del Turismo, risintonizzando data e location. E dunque: primavera, Milano centro. Sono le nuove coordinate spazio-temporali della fiera al via domenica. Squilla il telefono: «Ero assorta nella lettura», ci dice. Con la pacatezza di chi sa il fatto suo.
Com’è lo stato d’animo?
«Molto buono. Siamo contenti. Bit ha intrapreso un viaggio che non si ferma a questa edizione. Diciamo che abbiamo imboccato la strada giusta».
Avete rivoluzionato completamente il format. Cos’è che, più di tutto, la rende orgogliosa?
«La soddisfazione complessiva degli espositori, direi. Ma anche il feedback dei visitatori, testato con le telefonate e le mail che abbiamo ricevuto, e attraverso gli accessi al sito. E poi mi riempie di gioia la presenza dell’Abruzzo, da cui arriva un segnale confortante che riguarda tutto il Centro Italia. I territori colpiti dal terremoto vanno a riprendersi i turisti puntando sui loro plus, come il mix di mare e monti, e gli itinerari cicloturistici. Altro motivo di orgoglio è la selezione di buyer e il loro entusiasmo».
Ci spieghi meglio.
«Eravamo partiti da un totale di 5mila buyer. Abbiamo impiegato quasi un anno per fare uno screening incrociando variabili come geografia, target di riferimento, flusso economico. Abbiamo utilizzato una mega-matrice che ci ha portato a scegliere 1.200 operatori da tutto il mondo, profilatissimi. La gran parte proviene dall’Europa, il 25% dalle Americhe, il 7% dalla Russia e dalle Repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale, per citarne alcuni. Abbiamo fatto un buon matching e loro mi sembrano entusiasti. Ora dobbiamo essere bravi nel make up dell’offerta».
Da specialista delle fiere, dia un consiglio agli espositori per presentarsi bene e massimizzare i risultati.
«Consiglio sempre di comportarsi come un buon ristoratore. Lo stand deve essere accogliente: le sedie comode, una bella tavola apparecchiata con il meglio della propria offerta. Chi arriva, così come il cliente di un ristorante, resterà colpito dal trattamento, dal mood che si trasmette. Bisogna entrare nell’immaginario del visitatore, generare un ricordo che resti».
Altra novità riguarda l’inaugurazione di Bit, domenica 2 aprile, con una giornata aperta al pubblico. Cosa dobbiamo aspettarci?
«Tanta roba, sarà una giornata campale. È in programma la cerimonia d’apertura con consoli e ministri del turismo da tutto il mondo, e sarà presente anche il nostro Mibact. Nell’area dedicata allo sport si terranno performance legate a capire le discipline, oltre alla Milano Marathon. E nella stessa serata, probabilmente, ci sarà una festa organizzata dal Comune».
A proposito, la sinergia con le istituzioni ha funzionato? Per ogni euro prodotto da Fiera Milano se ne generano 4 di indotto. Un patrimonio.
«Oserei dire che è stato un idillio perfetto. Da parte di tutti c’è stata la ferma volontà di dare risalto alla manifestazione. Abbiamo anche riscontrato attenzione da parte del governo, che nell’Anno dei Borghi si sta impegnando per far emergere le eccellenze italiane».
E la questione del caro-prezzi a Milano. In che modo l’avete affrontata?
«Abbiamo stretto buoni accordi con il tessuto alberghiero attraverso Mico dmc, che è la nostra agenzia interna per il congressuale. I prezzi delle camere saranno molto competitivi, non solo per la Bit, ma per tutte le fiere organizzate da Fiera Milano. Le tariffe si alzeranno a partire da martedì, quindi non c’è nulla da temere».
Qualche agevolazione per le agenzie di viaggi?
«Abbiamo preso accordi con alcuni network. Una parte delle agenzie beneficerà di una notte gratuita in hotel».
La fiera B2B parte lunedì o già domenica sono previste attività per le aziende?
«Sin dalla domenica si terranno gli speedy meeting. Si tratta di incontri brevi, di dieci minuti ciascuno, con tanto di timer e agenda precostituita. Abbiamo preso spunto dagli Stati Uniti dove l’Ipw, l’International Pow Wow, su questo fronte è efficientissimo. E poi ci sono i convegni, circa 95, e tutti interessanti per il trade, che partiranno già dalla prima giornata».
È un mix di vari modelli di fiera questa nuova Bit: dall’Ipw al format NF, che avete fatto vostro. E c’è l’anima storica della Borsa…
«Non guardiamo al passato. Non voglio un’immagine vintage».
Allora guardiamo al futuro. Il prossimo anno, stesso format e stesse date?
«Non è detto, vedremo. Il cambiamento non si ferma qui».