Prenotazioni con il freno tirato, di nuovo. Colpa dell’estensione del green pass, sì, ma soprattutto di una comunicazione confusa e di un decreto che – specie per il travel – si rivela lacunoso.
È per questo che, dopo il grido di allarme e le richieste di chiarimento delle varie associazioni (leggi qui, ma anche qui), uno dei personaggi più potenti dell’industria turistica, ovvero Giuseppe Pagliara, amministratore delegato del Gruppo Nicolaus-Valtur, si appella personalmente al ministro del Turismo Massimo Garavaglia.
Oggetto di quella che è una vera e propria lettera: l’urgenza di sciogliere i dubbi riguardo alla regolamentazione dal 6 agosto (data di applicazione delle nuove norme) dell’accesso ad alcuni dei servizi erogati nei villaggi turistici, tra cui ristorazione e intrattenimento.
Riportiamo integralmente, qui di seguito, la missiva. Nella speranza condivisa che trovi immediata risposta.
“Egregio Signor Ministro, a una settimana dall’entrata in vigore di un decreto destinato a modificare radicalmente la fruizione di molti servizi troppi sono ancora i dubbi e le zone d’ombra che riguardano la somministrazione di bevande e cibo al chiuso, nonché l’accesso agli spettacoli per le strutture turistico ricettive. Le differenti associazioni di categoria, attive in ambito turistico, hanno lanciato svariati appelli in merito alla vitale necessità di sapere quanto prima quali saranno le regole e ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Tutto questo è assurdo!
Questa mancanza di chiarezza, in un’altra estate funestata dallo spettro della pandemia, sta danneggiando in modo macroscopicamente pericoloso un settore come quello dell’ospitalità. Per dirlo fuor di metafora: i tour operator, le agenzie di viaggi e le compagnie alberghiere hanno visto rallentare bruscamente le prenotazioni perché le persone non sanno cosa dovranno fare.
Dopo il bagno di sangue dello scorso anno – e molte promesse di ritorno alla normalità, grazie ai vaccini e alla conseguente messa a punto di un nuovo quadro legislativo – non possiamo permetterci un nuovo tracollo. Abbiamo bisogno di certezze e ne abbiamo bisogno subito. La legge non può rimanere nel regno dell’indefinito e ancor prima di diventare realtà deve contemplare tutte le opzioni che necessitano di essere normate.
È per questo che chiedo per la mia azienda e per tutto il settore una risposta chiara, immediata ed esaustiva, che chiarisca come devono essere gestite le somministrazioni di ristorazione e intrattenimento all’interno di villaggi e strutture ricettive similari, e confermi altresì se esistono deroghe come espressamente avvenuto per la ristorazione nel precedente decreto legge n°52 all’art. 4 in cui veniva esclusa la ristorazione degli alberghi e al quale pare riferirsi anche l’art. 4 del nuovo decreto in modifica del precedente. Ci dia una risposta subito: serve alla nostra economia e a un comparto che, tra addetti ai lavori e clienti, coinvolge in questi giorni milioni di persone”.