Parte dalla Germania la nuova vita di Ryanair? Dopo aver rivoluzionato il modo di viaggiare di tutta Europa, e con un modello di relazioni industriali che si sta rivelando perdente su e giù per il continente, il vettore di Michael O’Leary potrebbe aver inaugurato proprio in terra tedesca la seconda fase della sua esistenza.
In attesa di raggiungere «entro la fine dell’anno» un accordo con il sindacato dei piloti e del personale di bordo dopo mesi di agitazioni, il nuovo obiettivo del vettore è lo sviluppo di un vero e proprio Gruppo Ryanair in Germania.
A farne parte, oltre alla stessa Ryanair che detiene il 9% di market share a livello nazionale con i suoi circa 20 milioni di passeggeri trasportati ogni anno, anche Laudamotion (di cui il vettore di Dublino detiene il 75%) e la polacca Ryanair Sun.
«Continueremo a mantenere i tre brand separati, ci saranno sempre tre compagnie distinte, ma con alcune possibili sinergie. Ogni vettore d’altronde è in possesso del proprio AOC», ha detto il chief marketing officer di Ryanair Kenny Jacobs nei giorni scorsi a Travel Expo Cologne durante un convegno.
Ad esempio, Laudamotion e Ryanair Sun manderebbero un focus più marcato sulle rotte leisure, lavorando più strettamente con il trade, lasciando così a Ryanair il suo bacino d’utenza tradizionale fatto di vendita online di biglietti economici.
Per Laudamotion, in particolare, che continuerà ad avere un management dedicato, l’obiettivo è di rilanciare il prodotto prima offerto da Niki attraverso un deciso pino di investimenti che nel 2019 vedrà l’introduzione di «numerose rotte in partenza da Austria e Germania».
Parlando a proposito della vertenza che contrappone Ryanair ai sindacati tedeschi, Jacobs ha poi sottolineato come gli stipendi dei piloti di Ryanair siano già migliori rispetto a quelli delle rivali Eurowings, Wizz Air e Norwegian. «Ma nonostante questo, i nostri costi unitari per passeggero (attualmente fermi a 27 euro) continuano a rimanere inferiori al nostro concorrente più vicino, Wizz Air (40 euro)».