A Cervinia due privati cittadini valdostani, un maestro di sci e un commerciante, hanno registrato i marchi “Breuil-Cervinia” e “Cervinia” e ora diffidano il Comune di Valtournenche dal loro utilizzo.
Per capire come nasce la strana vicenda, bisogna fare un passo indietro, fino a dicembre 2023, quando la nota località turistica valdostana era stata ribattezzata le “Breuil“, il suo antico nome francese, grazie a un decreto firmato dal governatore della Valle d’Aosta, Renzo Testolin.
Una decisione che non era piaciuta a nessuno, né ai residenti, né agli operatori turistici, né ai commercianti, né al ministro del turismo Daniela Santanchè. Così, dopo appena un giorno, la giunta comunale di Valtournenche aveva cancellato la decisione del governatore e tutto era tornato come prima, con l’uso del più noto toponimo le Breuil-Cervinia, abbreviato Cervinia.
Ma quella che era sembrata solo una breve parentesi prenatalizia, durata meno di 24 ore, ora è tornata a galla.
Sì, perché la rapidità della marcia indietro voluta dalla giunta capeggiata dalla sindaca di Valtournenche Elisa Cicco, si è scontrata con le lungaggini burocratiche e mentre era ancora in corso l’iter per tornare al vecchio caro e noto nome Breuil-Cervinia, i signori Claudio Salto e Mauro Collomb avevano prontamente registrato i nomi Breuil-Cervinia e Cervinia come marchi al ministero competente il 6 dicembre 2023, pochi giorni dopo la notizia del cambio di denominazione.
Così i marchi appartengono ora per il 70% a Claudio Salto e per il 30% a Mauro Collomb che li possono usare, per 10 anni, per servizi di pubblicità, marketing e promozione, organizzazione di esposizioni per scopi commerciali o pubblicitari, ricerca di sponsor, promozione di prodotti e servizi attraverso la sponsorizzazione di eventi sportivi, gestione amministrativa di alberghi, servizi di formazione sportiva e fitness, organizzazione di esposizioni per scopi culturali ed educativi.
Anche se, come spiegato dai due al Corriere della Sera in un’intervista, la loro volontà è di offrire gratuitamente l’utilizzo del marchio, in alcuni casi, al comune di Valtournenche e ai commercianti, al momento l’eventuale collaborazione non sembra essere partita col piede giusto.
«Avevamo avvisato il comune il 20 febbraio scorso del problema, ma non abbiamo ricevuto risposta», spiegano Salto e Colomb che sottolinenano di aver già in programma tutta una serie di iniziative remunerative. «Se si organizza, ad esempio, una Coppa Europa di sci o un concerto internazionale il nome andrà remunerato. Per altre iniziative potremo decidere se cederlo gratuitamente o meno».