Guerra Israele, viaggi aerei in calo in tutto il mondo: l’analisi ForwardKeys

10 Novembre 12:44 2023 Stampa questo articolo

Decolli aerei in sofferenza in tutto il mondo dopo lo scoppio della crisi in Medio Oriente: secondo un monitoraggio di ForwardKeys, infatti, oltre al crollo delle prenotazioni di voli verso località del Middle East anche quelle internazionali su scala globale sono diminuite a partire dall’attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, per proseguire coi bombardamenti israeliani su Gaza che di fatto hanno destabilizzato tutta la regione, con riflessi a cascata nelle altre macro regioni del mondo.

«Questa guerra è una tragedia umana catastrofica, straziante, che tutti noi vediamo quotidianamente sui nostri schermi televisivi – ha osservato il vicepresidente di ForwardKeys, Oliver Ponti, in un commento a supporto del monitoraggio sul booking aereo – e questo è destinato a scoraggiare le persone a viaggiare nella regione, ma ha intaccato anche la fiducia dei consumatori nel viaggiare altrove. Al 6 ottobre le prenotazioni hanno mostrato che i viaggi aerei globali nell’ultimo trimestre dell’anno avrebbero raggiunto il 95% del livello del 2019, ma al 27 ottobre la prospettiva è scesa di 7 punti percentuali e si attesta all’88%».

Com’era prevedibile aspettarsi, l’analisi di ForwardKeys mostra che i viaggi in Israele sono diminuiti drasticamente e nelle ultime tre settimane, le prenotazioni aeree nel Paese sono diminuite del 178%. Gli analisti hanno spiegato che le prenotazioni possono diminuire di oltre il 100% perché questa cifra tiene conto anche delle cancellazioni, che riducono lo stock di prenotazioni esistenti.

Anche altri paesi del Medio Oriente hanno registrato un forte calo delle prenotazioni in arrivo con l’inizio della guerra. Dal 7 ottobre a oggi  le quelle aeree per il Libano, dove ci sono stati lancia di razzi tra l’organizzazione terroristica Hezbollah e Israele, sono diminuite del 45% rispetto al valore di base del 2019. I cali per Giordania ed Egitto, entrambi confinanti con Israele, sono stati addirittura, rispettivamente, di –54% e -35%.

Per l’Arabia Saudita la flessione è ancora più evidente: se nelle settimane antecedenti al 7 ottobre le prenotazioni in entrata erano aumentate del 75% rispetto al 2019, a fine ottobre risultano crollate di 67 punti percentuali rispetto al mese di ottobre  dello stesso anno.

Nel complesso, utilizzando il riferimento del 2019, le prenotazioni aeree in tutta la regione del Medio Oriente sono diminuite del 26%, ma risultano in discesa anche nelle altre macro regioni del mondo, sebbene a ritmi inferiori. Segno che esiste una diffusa sofferenza nel mercato aereo.

Nel dettaglio sono le Americhe ad aver fatto registrare il calo maggiore, che si attesta sul-10% rispetto allo stesso periodo del 2019.

A livello globale le prenotazioni internazionali, sempre secondo il monitoraggio di  ForwardKeys, hanno segnato un – 20% nelle ultime tre settimane di ottobre.

Ora la maggiore preoccupazione per le compagnie aeree, ma anche per la filiera turistica in generale, è che il perdurare della forte instabilità in Medio Oriente, insieme al conflitto in Ucraina, possa influenzare l’ultimo periodo dell’anno, andando a penalizzare le partenze aeree per Natale e Capodanno, periodi per i quali peraltro si segnala il rincaro più forte per i voli degli ultimi dieci anni.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli