Guida intergalattica al turismo del futuro
Altro che fantascienza. I viaggi nello spazio stanno diventando una realtà sempre più concreta, che potrebbe presto costituire la prossima – lussuosissima – frontiera del turismo mondiale. Intanto, il 2021 è stato l’anno del rilancio dei progetti di volo spaziale commerciali, dopo uno stop dovuto ad alcuni incidenti avvenuti in orbita.
Facciamo una rapida cronaca. L’11 luglio Virgin Galactic ha operato lo storico volo che ha riaperto l’epopea dello space tourism con una missione a cui ha partecipato anche il fondatore della compagnia, il miliardario inglese Sir Richard Branson, che l’ha definita «un’esperienza unica nella vita».
Il 20 luglio è stato invece il turno del razzo New Shepard della Blue Origin di Jeff Bezos, il cui volo è durato, come quello di Branson, all’incirca 10 minuti: tre di veloce arrampicata nel cielo per raggiungere la quota spaziale e il resto per tornare a terra. Infine, il 15 settembre, un razzo lanciato dalla SpaceX di Elon Musk ha trasportato il primo equipaggio interamente civile in un’avventura in orbita attorno alla terra per tre giorni. E questi sono solo gli ultimi tasselli dell’enorme trasformazione che sta vivendo l’industria dello spazio: se negli ultimi 70 anni il settore è stato appannaggio delle agenzie governative, per il futuro si intravede un ruolo sempre più rilevante delle aziende private.
Oltre a Blue Origin, Virgin Galactic, e SpaceX, ci sono altre aziende convolte nella corsa allo spazio: Space Adventures a dicembre 2021 porterà il miliardario giapponese Yusaku Maezawa a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (Iss) per 12 giorni; o ancora l’americana Axiom Space, la cui prima missione privata, chiamata Ax-1, verso l’Iss è programmata per febbraio 2022, mentre entro il 2027 è previsto il lancio della prima stazione spaziale commerciale che orbiterà intorno alla terra.
Dopo il successo degli ulitimi voli, le compagnie stanno ricevendo sempre più richieste da parte di aspiranti – e facoltosi – astronauti: «Il numero di persone che si è messo in contatto con noi è aumentato in modo significativo», ha affermato Benji Reed, senior director programmi di volo SpaceX. E ci sono già anche le prime agenzie che organizzano pacchetti completi per viaggi nello spazio. Virgin Galactic ha scelto il network Usa Virtuoso come rivenditore accreditato: le adv affiliate sono autorizzate a vendere i biglietti della compagnia.
«Il processo di accreditamento ha richiesto alcuni mesi – ha dichiarato a Travel Market Report Jay Johnson, presidente della californiana Coastline Travel Advisors, parte del network Virtuoso – Una volta ottenuto il via libera, tutti gli gli Accredited Space Agents (Asa) hanno dovuto partecipare a una serie di sessioni di formazione di persona con lo staff di Virgin Galactic, inclusa una visita a Port Canaveral, in Florida».
In Europa, il primo tour operator a specializzarsi in viaggi intergalattici è stato RocketBreaks, con sede a Londra. I pacchetti includono anche gite di un giorno nello spazio ed esperienze in assenza di gravità. «Senza dubbio, questo è il futuro dell’industria dei viaggi – afferma il suo fondatore David Doughty – Abbiamo visto una lacuna nel mercato. Siamo entrati presto per rendere RocketBreaks una delle agenzie più rispettate nel settore».
In Italia, invece, ad avere già intuito le potenzialità del turismo spaziale c’è la startup CosmosXP, il cui lancio ufficiale è previsto a fine anno. Ma ciò che rende davvero elitari questi viaggi sono senza dubbio i costi. I primi biglietti venduti da Virgin Galactic costano tra i 200 e i 250mila dollari ciascuno. Blue Origin ha messo all’asta per 28 milioni di dollari un posto sul primo volo con equipaggio. Per SpaceX il prezzo potrebbe attestarsi intorno ai 40 milioni di dollari. E se il ruolo da protagonista spetta per ora agli Stati Uniti, l’Italia è riconosciuta come una delle potenze spaziali con più esperienza.
Il presidente dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, Giorgio Saccoccio, durante un webinar organizzato da Federturismo Confindustria, ha confermato come «l’industria spaziale italiana sia specializzata nella costruzione di moduli abitativi pressurizzati. I pochi tour commerciali già partiti hanno impiegato moduli costruiti dall’Italia».
Ma per quanto riguarda l’aspetto più strettamente turistico, l’opportunità più importante per il Paese rimane senza dubbio lo spazioporto di Grottaglie, in provincia di Taranto, prima stazione italiana per futuri voli suborbitali, soprattutto a fini turistici. Per la presidente di Federturismo, Marina Lalli, «si apre davvero una possibilità concreta su un nuovo segmento di turismo, soprattutto nei termini dei servizi sul territorio che si potranno offrire a questi viaggiatori.
E lo stesso spazioporto può diventare un’attrazione turistica. Perché ci sono tante persone potenzialmente interessate ad assistere al lancio e al ritorno di questi viaggi spaziali Insomma se, come dice il caporedattore di Travel Weekly Arnie Weissmann, il viaggio nello spazio sarà, dal punto di vista dell’arricchimento culturale, il Grand Tour del futuro, l’Italia ha tutte le carte in regola per restare ancora al centro dei desideri dei turisti mondiali. Spaziali, e non.
Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.
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