Guide turistiche, la riforma
della professione è legge

Guide turistiche, la riforma <br>della professione è legge
07 Dicembre 14:55 2023 Stampa questo articolo

D’ora in poi spazio solo al “Cicerone” in piena regola, niente più abusivi. Da oggi la riforma che disciplina la professione di guida turistica è legge. Il via libera definitivo è arrivato dalla Camera con 139 voti a favore, nessun contrario e 80 astenuti. Il provvedimento, già approvato dal Senato, è uno dei collegati alla legge di Bilancio e tra gli obiettivi del Pnrr turismo, da attuare entro il 31 dicembre.

Esulta il ministro del Turismo, Daniela Santanchè: «Dobbiamo essere orgogliosi di aver raggiunto questo importante traguardo, reso possibile anche grazie alla fondamentale collaborazione tra il dicastero e le associazioni delle guide turistiche, che ci ha portati a trovare una sintesi efficace sulla disciplina».

«Considerando l’attuale frammentazione regionale – spiega poi Santanchè – era necessario definire un ordinamento professionale univoco e uno standard omogeneo dei livelli prestazionali, nonché uno strumento di contrasto all’abusivismo, per quella categoria di operatori che rappresentano la colonna portante e il biglietto da visita per chi viene in Italia. Era un passaggio necessario per rivolgere la dovuta attenzione a una figura che non era mai stata valorizzata tanto quanto adesso».

ITER E CONTENUTI DEL DDL

Il ddl, approvato a luglio dal Consiglio dei ministri, contribuisce a fare luce dopo dieci anni di attesa in un settore in cui le regioni, in assenza di una norma chiara a livello nazionale, si sono mosse in ordine sparso.

Sono 15 gli articoli del provvedimento. Tra i punti principali, in primis l’obbligo di superare un esame di abilitazione nazionale per poter svolgere l’esercizio della professione: indetto dal ministero del Turismo, con cadenza almeno annuale, consiste in una prova scritta, una orale e una tecnico-pratica.

Quindi, l’istituzione di un albo nazionale delle guide turistiche: l’iscrizione è condizione necessaria per svolgere l’attività, eccezion fatta per chi la esercita su base temporanea e occasionale.

Inoltre, prevista l’attribuzione di uno specifico codice Ateco, da parte dell’Istat, per definire una classificazione delle attività inerenti alla professione e la possibilità, per le guide turistiche, di conseguire ulteriori specializzazioni tematiche e territoriali e l’obbligo di aggiornamento professionale.

Infine, le sanzioni da applicare in caso di esercizio abusivo della professione e per le persone che se ne avvalgono, pur non essendo iscritte nell’elenco nazionale per lo svolgimento di visite guidate.

LE REAZIONI

Immediate le reazioni della categoria. «Una legge assolutamente necessaria e ora ci aspettiamo ora di essere coinvolti nella definizione dei decreti attuativi, perché da questi discendono vincoli e opportunità nell’attuazione concreta della norma», osserva Valeria Gerli, presidente nazionale di ConfGuide, la Federazione Nazionale delle guide turistiche di Confcommercio. Gerli comunque sottolinea l’importanza della riforma: «Dopo dieci anni abbiamo finalmente una norma dedicata alla categoria. Puntiamo ora a ottenere il riconoscimento della guida turistica come figura professionale e del suo ruolo dalle istituzioni, dagli operatori della filiera, dai clienti, dal mondo della cultura e dalla società civile».

Sulla stessa lunghezza d’onda Micol Caramello, presidente nazionale di Federagit, l’associazione delle guide e degli accompagnatori turistici Confesercenti: «Chiediamo di proseguire a passo spedito e il coinvolgimento nei decreti attuativi. Le guide turistiche sono un anello fondamentale della filiera per la corretta promozione delle città d’arte italiane, oltre che un importante tassello per destagionalizzare le presenze turistiche, con l’inserimento di destinazioni ancora poco note e vendute, come i piccoli borghi e le località rurali e marine».

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