by Redazione | 10 Gennaio 2024 11:32
Fuorviante e generica la definizione dei Cammini d’Italia per la specializzazione richiesta alle guide turistiche. È la motivazione di fondo di una lettera sottoscritta da varie associazioni tra cui Aigae, Legambiente, Federparchi, Aitr, Federtrek e inviata al ministero del Turismo. Nella missiva si fa riferimento alla promulgazione, il 20 dicembre scorso, delle disposizioni applicative per l’attuazione della Legge 13 dicembre 190/2023[1] che disciplina la professione di guida turistica.
«La bozza delle disposizioni – si legge nella lettera – prevede la possibilità per le guide turistiche di ottenere diverse specializzazioni mediante corsi specifici, tra cui una non meglio specificata sui Cammini d’Italia. La genericità della definizione potrebbe portare a un’errata rivendicazione di esclusività da parte delle guide turistiche anche in ambiti escursionistico-ambientali che caratterizzano la gran parte dei percorsi itineranti di pellegrinaggio o di cammino a tappe».
Le associazioni firmatarie hanno espresso preoccupazione, sottolineando che le visite lungo i Cammini d’Italia sono percorsi che necessitano competenze molteplici. È necessario valorizzare non solo l’aspetto culturale e dei beni culturali, ma anche quello ambientale, tenendo conto dei contesti paesaggistici, produttivi ed enogastronomici che caratterizzano la biodiversità delle specificità̀ territoriali.
«Le nostre osservazioni – spiega Guglielmo Ruggiero, presidente di Aigae – sono mirate perché più della metà delle nostre oltre 3500 guide organizza normalmente visite ed escursioni nei percorsi dei Cammini d’Italia, avendo ricevuto la formazione sulle diverse discipline coinvolte. Il decreto attuale lascia intendere, in maniera certamente fuorviante, che tutte le attività̀, fra cui quelle puramente escursionistiche e naturalistiche, da svolgersi nell’ambito dei percorsi Cammini d’Italia censiti presso il ministero della Cultura e i Cammini d’Italia inseriti nel Catalogo dei cammini religiosi italiani voluto dal Mitur, potrebbero essere affidate in via esclusiva alle guide turistiche. Noi pensiamo che si possa lavorare in collaborazione e reciprocità, senza nessuna esclusiva. Auspichiamo che il ministero prenda in considerazione i nostri rilievi e aspettiamo fiduciosi una risposta».
Aigae, insieme alle associazioni firmatarie della lettera, ha proposto di eliminare la specializzazione Cammini d’Italia (prevista all’art. 22 comma f) o comunque in subordine di specificare meglio l’ambito di applicazione alle attività tipiche delle guide turistiche di divulgazione degli aspetti artistico-monumentali, specificando anche che le specializzazioni non costituiscono estensioni delle attività proprie ma possibili sovrapposizioni d’ambito
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