Guide turistiche non regionali, bensì nazionali: è protesta

Guide turistiche non regionali, bensì nazionali: è protesta
18 Luglio 13:10 2022 Stampa questo articolo

Dura requisitoria di Angt, l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, dopo aver preso visione del Testo unificato in discussione alla X Commissione del Senato. Il testo, di fatto, secondo una nota dell’associazione “ha stravolto i due disegni di legge originari, facendo sparire la figura della guida turistica regionale, per sostituirla con quella della guida nazionale, cioè una figura ibrida con competenze generiche senza specializzazione. La ragione presunta è che la figura della guida nazionale sarebbe imposta dall’Europa, ma in verità il diritto europeo dice tutt’altro: la Commissione Europea non può intervenire direttamente sulle regolamentazioni degli Stati membri in materia di turismo e cultura e riconosce la necessità di una guida specializzata”.

La nota dell’associazione ricorda con rammarico che “gli emendamenti presentati in Commissione X, che avrebbero migliorato notevolmente il testo in via di approvazione e in favore della guida specializzata regionale sono stati tutti respinti. Questa situazione non è tollerabile. Rifiutiamo la figura della guida nazionale, imposta dal nostro ministro del Turismo e non dall’Europa, e vogliamo riprendere il nostro ruolo legittimo di professionisti specializzati. Si dice che la guida regionale vada contro gli interessi del mercato moderno, ma piuttosto è la guida nazionale a essere obsoleta, perché oggi il mercato è sempre più orientato verso la scelta di esperti culturali locali che vivono nel territorio. Ma subiamo la concorrenza sleale di figure deregolamentate messe sul mercato anche dalle piattaforme internazionali estere.

Angt prosegue: “Non si può accettare che il patrimonio dei nostri territori regionali sia lasciato in mano a operatori generici, ad abusivi e a guide (o presunte tali) provenienti dall’estero, che possono effettuare solo prestazioni occasionali, ma per la cronica mancanza di controlli, lavorano in maniera continuativa, facendo concorrenza sleale. È necessaria una migliore regolamentazione della circolazione delle guide europee, sono necessari regimi sanzionatori e controlli che sono spariti nel Testo unificato. Rispetto ai due disegni di legge originali, il Testo unificato ha svuotato i vari articoli di contenuti importanti”.

La nota dell’Associazione, in particolare, evidenzia che “la nostra è una professione e, come tale, fonte di reddito per molte persone, un’attività che sostiene molte famiglie e crea gettito fiscale. Il volontariato non deve sostituirsi alle professioni che devono rispettare regimi fiscali e ordinamenti giuridici e fare concorrenza sleale. Dalla definizione della figura di guida turistica, si lascino le finalità didattiche. Una parte importante del lavoro delle guide si svolge nei confronti di scuole di ogni ordine e grado, di università italiane e straniere e per famiglie di tutto il mondo che richiedono visite calibrate sui figli, che siano adatte alla loro età e a scopo educativo, anche fuori dai musei e siti e in tutte le lingue. Non si intende minimamente discutere la prerogativa dei musei e siti sulla didattica museale. Tuttavia con l’appellativo visite didattiche, usato impropriamente per visite guidate rivolte a turisti, è in atto un vasto tentativo di estromettere le guide turistiche abilitate dai musei e siti archeologici”.

L’Angt, poi, denuncia esplicitamente: “È a figure deregolamentate e agli interessi economici che ci sono dietro che giova la guida nazionale, non certo all’interesse dell’Italia a una corretta illustrazione del suo patrimonio culturale che, data la sua estensione e varietà regionale, necessita di figure specializzate. Nei servizi culturali, la concorrenza si fa con le competenze e l’alta formazione, non applicando il prezzo più basso: trasformare una figura professionale specializzata in una di basso profilo persegue la logica puramente commerciale del mercato delle merci e non giova al tanto decantato turismo di qualità. Nell’ambito della discussione degli emendamenti, sono stati presentati due ordini del giorno sul volontariato e sulla didattica museale. Professionismo e volontariato devono collaborare nel rispetto dei rispettivi ruoli, ma lo Stato deve riconoscere che la guida turistica costituisce un presidio sociale e culturale, nella sua funzione fondamentale di valorizzazione e promozione del patrimonio locale.”

La nota si conclude con un perentorio invito: “Si prenda il tempo di esaminare gli emendamenti che sono stati presentati e che migliorano il Testo unificato. Si approvi una legge completa e ben concepita, che rispetti la dignità delle guide professionali attuali e future”.

Nei giorni scorsi c’era stato l’esplicito appello al ministro del turismo Massimo Garavaglia anche di Federagit, la federazione italiana Guide Turistiche e Accompagnatori, che aveva  sollecitato un concreto sostegno all’attività professionale delle guide turistiche, attraverso un apposita regolamentazione legislativa, piuttosto che subire atteggiamenti di favore nei confronti delle lobby museali.

«Siamo in attesa, ormai da oltre dieci anni di una legge che tuteli tutte le guide turistiche abilitate in Italia, che definisca con certezza controlli ed eventuali sanzioni per le guide provenienti da altri Paesi e che contrasti efficacemente il fenomeno dilagante dell’abusivismo – aveva sottolineato Micol Caramello, presidente Federagit Confesercenti – La nostra attività è una risorsa preziosa, siamo il primo punto di contatto nell’accoglienza turistica sul territorio e svolgiamo un ruolo fondamentale nella trasmissione della cultura italiana ai visitatori che giungono da tutto il mondo: per questo rivolgiamo un appello al governo e alla politica affinché la nostra professione sia adeguatamente normata attraverso alcuni punti cardine, con una legge complessiva di riordino del settore».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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