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Hawaii post incendio: svolta “new age” per riconquistare gli europei

Oahu-Hawaii

Dopo il terribile incendio di agosto di parte dell’isola di Maui, la seconda più grande dell’arcipelago delle Hawaii, che ha causato la morte di più di 100 persone e raso al suolo chilometri quadrati di territorio, l’isola, che ha riaperto ufficialmente al turismo a ottobre, sta lavorando per ritornare alla normalità ed è pronta ad accogliere di nuovo i tanti turisti che hanno sempre affollato la destinazione, linfa vitale per l’economia dell’arcipelago Usa.

Non solo Maui, ma tutte le isole della Hawaii stanno invitando i viaggiatori a tornare,  oltre che per cercare di arginare le perdite economiche causate dagli incendi, anche per evitare che le isole si guadagnino una fama negativa tra i turisti dopo gli eventi disastrosi di agosto.

«Siamo pronti a ricevere i turisti che hanno programmato le loro vacanze nel nostro territorio», ha sottolineato più volte Ilihia Gionson, portavoce della Hawai’i Tourism Authority, aggiungendo che «il turismo deve essere responsabile, compassionevole e rispettoso di quanto accaduto e della situazione che il nostro popolo ha attraversato».

Per incoraggiare il mercato europeo, e in particolare quello del Regno Unito, l’Hawai’i Tourism Authority ha deciso di appoggiarsi a Emotive Travel Marketing Group, che rappresenterà le isole Hawaii nel Regno Unito e, per il resto dell’Europa, in particolare per il mercato tedesco e svizzero, alla divisione New Age Marketing, sempre dello stesso Gruppo, che sarà responsabile per quei mercati.

L’accordo biennale è iniziata il 1° gennaio 2024 e dovrà supportare le isole nella loro rinascita come destinazione per viaggi consapevoli, partnership strategiche con le destinazioni europee per raggiungere una crescita importante in termini di arrivi.

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